Cio a scuola di verbo digitale. Ecco i sette trend da seguire
Modelli di relazione multicanale, social network, Byod e infrastrutture It dedicate: non basta creare una nuova app o presenziare su Facebook per guadagnare fette di mercato cavalcando la rivoluzio...
Pubblicato il 17 dicembre 2013 da Gianni Rusconi

Gli analisti di Accenture lo hanno definito "il sesto senso", quello che si aggiunge ai cinque tradizionali perchè consente di captare maggiori informazioni, di interpretarle correttamente e quindi di tradurle in decisioni strategiche. Un extra senso senza il quale si rischia di perdere competitività. Il digitale, inteso come l’insieme delle tecnologie (social media, mobile, analytics e cloud computing in testa) considerate il motore dell’innovazione, è da considerarsi per le aziende un asset irrinunciabile. Perchè, osservano gli esperti della nota società di consulenza, rappresenta un enorme potenziale non ancora sfruttato adeguatamente per migliorare la qualità delle relazioni con i clienti.
Accenture ha riassunto l’auspicato matrimonio fra nuovi paradigmi tecnologici ed aziende in un rapporto dedicato, l’edizione 2013 del Technology Vision (pubblicato lo scorso giugno ma sempre di stretta attualità, e comunque utile in sede di bilancio di fine anno), delineando sette tendenze che avranno un impatto significativo dentro le organizzazioni nei prossimi tre/cinque anni e partendo da un presupposto ben definito: ogni business è un digital business. Cosa significa? Che, per esempio, l’interazione fra vendor e consumatori è oggi multicanale ed è influenzata in modo sostanziale dai social network (Twitter è utilizzato da alcune compagnia assicurative come canale aggiuntivo per gestire il customer care) e dalla popolarità degli smartphone.
Ma non solo. I commenti e le critiche pubblicate in Rete dagli utenti finali sono altresì elementi basilari per dare vita a progetti di crowdsourcing per la formazione della propria forza vendita (è il caso di Best Buy e alcune case automobilistiche). E, ancora. I suggerimenti raccolti online tramite apposti "contest" diventano la strada da seguire per definire le caratteristiche di un prodotto (opzione sfruttata da Danone, per scegliere il gusto di un nuovo yougurt).
Le tecnologie cui le aziende devono fare riferimento, fanno notare da Accenture, non sono di là da venire, bensì (in alcuni casi almeno) già consolidate ed affermate sul mercato; il punto focale della questione, ciò che è realmente strategico, è come connetterle tra loro ed abilitarle ai fini del business. Non basta creare una nuova app o presenziare su Facebook e simili.
Le aziende devono fare un salto in avanti dotandosi di nuovo "Dna digitale", fatto di competenze qualificate, di un’infrastruttura informatica funzionale ai cambiamenti imposti dalla virtualizzazione e dal cloud e, infine, di un modello evoluto di collaborazione/comunicazione fra le diverse funzioni, staff It e area marketing in primis. Accenture le inquadra come "soluzioni che possono permettere alle aziende di migliorare i propri risultati e la propria competitività". Social media, mobile, analytics e cloud computing sono come detto le frecce di un arco che le aziende non possono più fare a meno di imbracciare.
Il consiglio sul come usarlo, questo arco, l’ha confezionato Paul Daugherty, Chief Technology Officer della società: Cio e top management, insieme, devono rivedere completamente il loro modo di adottare e utilizzare le nuove tecnologie per differenziarsi sul mercato e sviluppare crescita e redditività. In altre parole chi ha potere decisionale in azienda "deve comprendere le implicazioni di un mondo gestito via software, dove tutto è connesso".

Le mosse per trasformare il business in digitale
Nel Technology Vision 2013 sono evidenziati sette trend funzionali alla rivoluzione digitale in seno all’azienda. L’invito (personale) a Cio e top manager è quello di confrontarsi con queste "linee guida" e verificare quanto siano già state fatte proprie in azienda.
"Leverage Technology to Create Digital Relationships at Scale". Occorre creare relazioni digitali su larga scala utilizzando le nuove tecnologie come leva per migliorarle e non solo come canale di comunicazione o di transazione con il cliente.
"Design for Analytics to Get the "Right" Data". Le aziende che sfruttano i Big data come input per prendere decisioni strategiche spesso rilevano lacune informative, poichè nella progettazione delle applicazioni non si pongono le "giuste" domande. Serve una strategia che consideri i dati come una catena di valore piuttosto che come un archivio da utilizzare o come semplice output.
"Take Advantage of Data "Velocity". Le tecnologie mobili e fenomeni come il Byod (Bring your own device) stanno aumentando le aspettative di un accesso più veloce ai dati e la possibilità di ottenere maggiori informazioni strategiche dagli stessi, cui guardano avanzati strumenti di in-memory computing, data visualization e streaming data querying.
"Make Work and Processes More Social". La pervasività dei social network e di servizi come Skype e Google+ Hangouts ha cambiato profondamente il modo in cui gli utenti comunicano fra loro. Incorporando analoghi strumenti collaborativi nei loro processi di business, le imprese possono mettere a frutto la crescente familiarità dei dipendenti con i nuovi media per raggiungere nuovi livelli di produttività.
"Bridge the Last Mile of Virtualization With Software-Defined Networking". Coprire l’ultimo miglio della virtualizzazione con soluzioni di Software-Defined Networking, approccio secondo cui la rete viene gestita tramite software anziché tramite hardware, rappresenta un enorme balzo in avanti per la flessibilità dell’impresa e per il controllo del flusso di informazioni in un’organizzazione votata al digitale.
"Be Active — Not Just Defensive — With Security". La protezione dell’azienda digitale dalle minacce resta una sfida impegnativa perchè l’incremento di dispositivi e sistemi ha moltiplicato i rischi di attacchi. Una sicurezza informatica ottimale deve necessariamente andare oltre la semplice prevenzione e prevedere difese "attive".
"The Cloud Is Here – Now is the Time to Prepare the Enterprise". Le tecnologie su cui si basa la nuvola sono pervasive, destinate a durare e portano con sé numerosi benefici a livello di business, "time to market" ed efficienza operativa. La domanda che le aziende devono porsi è la seguente: come andare sulla nuvola? La strada già intrapresa da molte organizzazioni è quella di integrare le soluzioni e i servizi cloud con i sistemi legacy e il software tradizionale per creare ambienti "ibridi". Per fare questo serve, a detta di Accenture, un approccio corretto in fatto di competenze, architettura, governance e sicurezza. A prescindere dal fatto che nella nuvola ci siano le applicazioni, le piattaforme o l’intera infrastruttura It.
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