Windows riparte da 10. Microsoft lancia l’Os universale
Il gigante di Redmond ha presentato l’anteprima del nuovo sistema operativo, sottolineando gli sviluppi in ambito enterprise e open collaboration. Le novità? Non epocali. Torna lo Start Menu e l...
Pubblicato il 30 settembre 2014 da Gianni Rusconi

Il gigante di Redmond ha presentato l’anteprima del nuovo sistema operativo, sottolineando gli sviluppi in ambito enterprise e open collaboration. Le novità? Non epocali. Torna lo Start Menu e l’interfaccia fonde la logica del vecchio desktop con le mattonelle animate per le app. La promessa: il software funzionerà sulla più ampia gamma di dispositivi di sempre. Il rilascio pubblico nel 2015.
Niente Windows 9, come tutti credevano. La nuova creatura di Microsoft si chiama Windows 10, nome in codice "Threshold", e la sorpresa sul nome che accompagna il battesimo del nuovo sistema operativo è fra le pochissime rispetto alle indiscrezioni (sul conto del software) emerse in queste ultime settimane.
«Windows 10 sarà la piattaforma più aperta e collaborativa di sempre": la sintesi prodotta da Terry Myerson, Executive Vice President, Operating Systems Group di Microsoft, è già un’indicazione importante sul cosa porta in dote la nuova piattaforma. Che, secondo lo stesso Myerson, "rappresenta il punto di partenza per la nuova generazione di Windows" e "sarà la miglior versione del nostro sistema operativo mai creata per i nostri clienti aziendali".
Si tratta della quindicesima versione di Windows, la cui nascita risale a circa 30 anni fa. Per Microsoft e per il Ceo Satya Nadella, che ha fortemente voluto il cambio di pelle dell’azienda all’insegna del "tutto mobile e cloud", è l’ennesima occasione per tentare di convincere addetti ai lavori e utenza che il suo sistema operativo per pc è una prima scelta ed è destinata a rimanere tale anche in futuro.
Windows 10 nasce quindi con la promessa di far dimenticare al mondo business i mal di testa conseguenti alla fatica di digerire le novità funzionali "imposte" da Windows 8 e si conferma il primo sistema operativo di Redmond realmente universale, in grado cioè di funzionare su qualsiasi tipo di device, mobile e non.
Ad oggi, secondo le ultime rilevazioni di NetMarketShare, siamo a una penetrazione di Windows su desktop e pc portatili (tablet esclusi) superiore al 91%, con una ripartizione fra le varie versioni del software che premia Windows 7 (oltre il 51% di base installata) e vede ancora il sopravvento di Xp rispetto a Windows 8 e 8.1 (24% contro 13%).
Nadella, prima dell’estate, prometteva un Windows più snello, integrato, per schermi di tutte le dimensioni. "Da tre sistemi operativi a uno solo" fu lo slogan dettato ai media; un’unica architettura per computer, smartphone, tablet e la console Xbox, con il vantaggio (per gli sviluppatori) di creare applicazioni universali, compatibili con tutte le diverse anime (mobile, pc, gaming) del software.
Nella nota diffusa ai media, Microsoft ha molto enfatizzato questo aspetto: "Windows 10 si adatta ai dispositivi utilizzati dai consumatori – dalla console Xbox ai pc, dai telefoni ai tablet fino ai piccoli gadget – e funzionerà sulla più ampia gamma di dispositivi di sempre, da quelli frutto dell’Internet of Things ai data center aziendali.
Ed il perché di questa convergenza annunciata si spiega con la conferma del prossimo lancio di una piattaforma applicativa per gli sviluppatori, disponibile su tutti questi device e con un unico store di applicazioni. Gli sviluppatori, questo il fine ultimo che rimarca Microsoft, potranno scrivere un’applicazione e renderla disponibile in maniera semplice su molteplici tipologie di dispositivi, rendendo l’utilizzo, l’acquisto e l’aggiornamento più facile che mai.
Il nuovo Windows 10 sarà rilasciato pubblicamente nel 2015 mentre la Technical Preview sarà disponibile per il download a un selezionato panel di utenti a partire da domani 1 ottobre. Non è ancora noto se, come sembra sarà distribuito come aggiornamento del tutto gratuito. Almeno per chi possiede una licenza originale di Windows 8.
Le novità del nuovo Windows
Entriamo quindi nel merito del nuovo Windows: è un passo avanti rispetto alla "bistrattata" versione 8.1? Si tratta di un software che porta reale innovazione, in fatto di esperienza d’uso e interoperabilità? Otto, il primo sistema operativo con interfaccia a mattonelle animate targato Redmond, un po’ di confusione fra gli utenti l’ha creata, soprattutto quelli attivi su computer privi di touchscreen. E questa è una macchia che Microsoft sa di dover cancellare presto e del tutto.
Fra le principali novità del software spicca il ritorno del menu Start: con un solo clic offre ora rapido accesso alle funzioni e ai file più utilizzati e include un nuovo spazio da personalizzare con le app, i programmi, le persone e i siti web preferiti.
Il menu Start fonde di fatto due mondi, quello dei programmi tradizionali con vista a menu e quello delle app accessibili attraverso le mattonelle animate. Li accoppia in una grafica che appare ben studiata e che accoglie le opzioni più importanti per usare il proprio pc, vale a dire l’account e i bottoni di spegnimento e riavvio.
L’intenzione del gigante di Redmond appare quindi chiara: muovere in massa gli utenti di Windows verso l’ultima release del sistema operativo, sfruttando per questo la leva dell’azzeramento dei costi di upgrade, e sancire un cambiamento di business model in campo software che dovrà in futuro alimentarsi con i ricavi generati dall’app store.
Le altre chicche di Windows 10? Qualcuna fa il verso ad Apple – i desktop virtuali per sfruttare una spazio di lavoro multipli, esattamente come è possibile con Mac OS. Il nuovo software, in buona sostanza, nasce con il proposito di una maggiore "usability" e per farlo gli ingegneri di Microsoft hanno lavorato non a caso sull’interfaccia.
Le mattonelle, in primis, diventano un opzione: il nuovo sistema operativo sarà cioè in grado di adattarsi in modo dinamico ai dispositivi sui quali verrà installato, rinunciando alle "tile" là dove (pc desktop e anche portatili) l’utilizzo del mouse è ancora predominante. Le app del Windows Store, in altre parole, ora vengono aperte nello stesso formato dei programmi desktop (si possono ridimensionare e spostare) e dispongono di una barra di comandi che consente di ingrandirle, ridurle a icona e chiuderle con un clic.
Se l’imprinting dato da Nadella sarà vincente potremo scoprilo solo fra un po’. Il nuovo Windows, per certi versi, è un punto di arrivo, che pesca a piene mani nella sua storia.
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