C’è molta tecnologia nei successi del team superbike Ducati
Aruba guida la squadra ufficiale del campionato WorldSbk, con il suo amministratore delegato, Stefano Cecconi, nelle vesti di team principal. Alla base c’è però la capacità di calcolo e la flessibilità dei sistemi di Lenovo.
Pubblicato il 28 luglio 2023 da Roberto Bonino

Primi nel 2022, in testa alle classifiche anche quest’anno, Ducati si sta imponendo come brand dominante nel mondo delle motociclette da competizione. Se la MotoGp è ciò che garantisce la massima notorietà, anche il mondo della superbike vanta un notevole seguito di pubblico e interesse.
Qui il costruttore italiano conta su un team ufficiale gestito in partnership con Aruba.it e nel 2023 sta ripetendo la trionfale stagione passata, quando ha portato a casa il titolo mondiale dei costruttori e quello individuale dei piloti con Alvaro Bautista: “Chi guida il mezzo ha ancora il ruolo più importante”, commenta Stefano Cecconi, amministratore delegato del principale operatore italiano nei data center ma anche team principal della squadra di World Sbk. “Tuttavia, la tecnologia è ormai un elemento fondamentale nella definizione di molti aspetti che poi concorrono a portare in pista il miglior mezzo possibile”.
Come in molti altri ambiti aziendali, anche in questo contesto l’It lavora con una combinazione di elementi di front-end e di back-end. Stando nel paddock, a fianco dei tecnici e dei piloti, si può percepire cosa serve a ciascuno per lavorare nel modo più efficiente a servizio del proprio gruppo di lavoro (uno per ogni guidatore): “I dati sono l’essenza del lavoro soprattutto dei direttori tecnici”, spiega Cecconi. “Devono poter essere analizzati in modo estremamente rapido per poter intervenire con opportuni correttivi fra prove e gare in pista, che sono due complete per ogni gran premio più una gara sprint. Non si può utilizzare, per regolamento, la telemetria in tempo reale, quindi il lavoro si svolge nei tempi che intercorrono fra un appuntamento e l’altro”.
Per questo, nel paddock lavora un rack estremamente compatto di sistemi dedicato a queste operazioni: “Si tratta di un’applicazione concreta della logica dell’edge computing”, conferma Alessandro de Bartolo, amministratore delegato e country manager Infrastructure Solutions Group di Lenovo Italia, partner tecnico del team Aruba.it Racing. “I sensori montati sulle moto trasmettono i dati ai nostri server, che li elaborano per le necessità della squadra. Il mini data center si muove insieme ai camion che viaggiano di circuito in circuito e, quindi, deve avere particolari caratteristiche di affidabilità, resistenza e adattabilità a condizioni climatiche che possono essere anche molto differenti, ad esempio fra la Repubblica Ceca e il Qatar”.
Gli amministratori delegati di Aruba e Lenovo Italia, rispettivamente Stefano Cecconi e Alessandro de Bartolo
Ma non è tutto. Negli ultimi anni, le squadre a marchi Ducati (comprese quelle dei privati, che hanno diritto a condividere le stesse informazioni tecniche) sono aumentate, mentre, per converso, dopo la pandemia i costi di trasporto sono triplicati. Di fatto, questo ha portato a creare rack più densi, ricchi di macchine virtuali, potenti quanto serve, ma anche dotati di adeguate capacità di raffreddamento e trasportabilità. Il micro data center pocket-to-cloud utilizzato comprende edge server Lenovo ThinkSystem Se350, workstation ThinkPad P1 Gen 5 e smartphone Motorola Edge 20.
Come detto, tuttavia, c’è poi una componente di back-end, di fatto il vero e proprio team It, che quasi mai viaggia con la squadra. Questa parte risiede a Borgo Panigale, quartier generale di Ducati e lì si trovano persone che compiono analisi più strutturate e dialogano da remoto con il paddock: “Come si può intuire, questa macchina in perenno movimento affronta condizioni molto diverse anche in termini di connettività e disponibilità dei sistemi”, riprende Cecconi. “L’infrastruttura deve essere in grado di garantire un funzionamento costante, per cui ci siamo dovuti occupare anche di adeguate ridondanze, che fossero però di utilizzo immediato in caso di necessità e non rendessero indispensabile la presenza in loco di un tecnico specializzato”.
Oggi, poi, anche chi lavora nei box utilizza personal computer e tecnologia varia per fare i settaggi delle moto, per cui, come ammettono Cecconi e De Bartolo, è stato necessario fare un certo lavoro di convincimento psicologico sull’affidabilità dei sistemi, superando la paura che si possa verificare un’interruzione del servizio durante la competizione.
Quanto raccontato fin qui può sembrare limitato al mondo della World Sbk (e della sorella minore Supersport). Invece, è l’esatto opposto: “Quanto sperimentato qui è replicabile in diverse situazioni, dove i server devono risiedere in appositi shelter o si devono realizzati micro centrali telefoniche, come ha fatto Open FIber”, osserva Cecconi. “Certamente, l’edge computing ancora non è realmente esploso, ma questo dipende da carenze di infrastruttura fisica e capacità remote. La nostra esperienza aiuta proprio in questo. Poi, indubbiamente, c’è un ritorno di immagine legato alle vittorie in pista, ma vale soprattutto l’effetto-palestra di un lavoro come questo per poterlo replicare su esigenze specifiche dei clienti. Non trascuriamo, poi, che Ducati è un nostro cliente primario e anche tutto lo sviluppo delle moto è da loro gestito in parte su macchine allocate presso i nostri data center”.
Anche Lenovo ha ricavato elementi preziosi dalla collaborazione in pista, ad esempio per la realizzazione del progetto di smart city 5G per Barcellona (3.600 server distribuiti sul territorio urbano): “L’edge computing attrae l’attenzione, ma occorrono esperienze concrete per convincere i clienti a fare investimenti. L’esperienza con le moto ci sta aiutando a creare opportunità di business in questa direzione e ci sono trattative molto ben avviate”, confessa de Bartolo.
ANALYTICS
ECCELLENZE.IT
- Il Soc di Axitea cambia passo in partnership con Palo Alto Networks
- C’è molta tecnologia nei successi del team superbike Ducati
- L’innovazione di Dr. Schär passa per la gestione dei fornitori
- L’Innovation Center di Fedrigoni coniuga tecnologia e sostenibilità
- Publiacqua si affida a dati sicuri per l’erogazione idrica