Data center, non c’è segno di crisi secondo Synergy Research
Processi di digitalizzazione e spinta verso il cloud sono fattori che stanno agendo positivamente sugli investimenti infrastrutturali. La conferma arriva da uno studio, che individua Aws, Google, Microsoft e Facebook come i main spender.
Pubblicato il 30 agosto 2021 da Redazione

L’anno abbondante di pandemia, con i relativi effetti sulle abitudini lavorative di persone e imprese, ha generato, su scala globale, un’impennata della fruizione di servizi in cloud. Di conseguenza, soprattutto i cosiddetti hyperscaler hanno considerevolmente aumentato i loro investimenti in data center.
La conferma arriva da uno studio realizzato da Synergy Research, che certifica come le spese dei big player siano cresciute del 31% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 38 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2021. Se spostiamo l’attenzione su un orizzonte annuale, gli investimenti totali hanno raggiunto i 149 miliardi di dollari, contro i 121 dei quattro trimestri precedenti.
I numeri proposti da Synergy sono basati sull’analisi del volume di investimenti e sulle dimensioni dei data center dei venti più importanti cloud e Internet service provider a livello mondiale, comprendendo realtà che offrono IaaS, PaaS, applicazioni SaaS, ma anche social media e operatori del commercio elettronico. Gran parte delle spese effettuate sono andate in direzione della costruzione, espansione e consolidamento delle infrastrutture di calcolo.
Synergy ha valutato un numero totale di 625 data center al primo trimestre 2021. Gli hyperscaler hanno indirizzato oltre la metà dei propri investimenti totali proprio alle loro infrastrutture primarie, anche se occorre ammettere che il volume delle risorse economiche impiegate varia molto fra un trimestre e l’altro e a seconda degli operatori.
Ma chi ha investito di più nei data center? Secondo Synergy, in cima alla graduatoria troviamo Aws, Microsoft, Google e Facebook. I budget impiegati dai quattro brand citati superano abbondantemente quelli di tutti gli altri. Alle loro spalle, a debita distanza, troviamo Apple, Alibaba e Tencent.
Secondo gli autori dello studio, la pandemia ha avuto un ruolo di spinta, assai più che di ostacolo, per la crescita dei grandi provider e il trend è tutt’altro che destinato a rallentare. In parallelo all’ascesa degli investimenti, infatti, sono notevolmente aumentati anche i volumi d’affari degli hyperscaler. Negli ultimi quattro trimestri, infatti, le realtà citate nella ricerca hanno generato un volume d’affari pari a oltre 1.700 miliardi di dollari, in ascesa del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Aws e Microsoft vengono indicati come i leader del comparto e proporzionale al loro peso è anche il valore degli investimenti. Anche Facebook, Alibaba e Tencent hanno speso di più, mentre Google è un pochino regredite e Apple ha mostrato un andamento altalenante fra i vari trimestri. Dietro questi nomi, altri grandi investitori risultano essere Ibm, Ntt, Oracle, Jd.com, Twitter e Baidu.
Synergy propone un interessante confronto con i player di altri comparti, anche contigui a quello dei servizi cloud. A fronte dei record costantemente battuti dai fornitori esaminati, gli operatori delle telecomunicazioni mostrano spese Capex stabili da almeno cinque anni e a questo corrisponde un certo stallo anche delle entrate globali. Alla luce delle valutazioni effettuate, l’analista stima per gli hyperscaler una crescita costante a due cifre degli investimenti, che si prolungherà ancora per diversi anni.
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