Dopo il boom del 2020, dove si andrà con la collaboration?
Covid- 19 e lockdown, com’è noto, hanno favorito il grande salto delle applicazioni di comunicazione e condivisione remote. Ora si attende l’impatto che avranno intelligenza artificiale e realtà virtuale.
Pubblicato il 06 settembre 2021 da Redazione

Si è detto e ripetuto più volte come il mondo della collaboration sia stato quello che forse più di tutti ha beneficiato degli effetti collegati alla pandemia Covid-19, soprattutto nel 2020. Lo ribadisce Idc nel suo recente studio “Worldwide Collaborative Applications Forecast, 2021–2025” che non si limita però a un semplice bilancio, ma prova a gettare uno sguardo al futuro, ora che, almeno in certe aree del mondo, si inizia a intravedere un auspicabile ritorno alla normalità per il lavoro e la vita di tutti i giorni.
Intanto qualche numero: il mercato mondiale delle applicazioni di collaborazione ha fatto segnare lo scorso anno una crescita del 32,9%, corrispondente a un valore complessivo di 22,6 miliardi di dollari. Va detto che siamo nel solco della continuità, poiché si tratta del quarto anno consecutivo di positività a due cifre.
I principali player mondiali sono Microsoft, Google, Zoom, Cisco e Slack, in ordine di fatturato realizzato. Questi cinque fornitori si sono accaparrati il 64,2% del mercato totale, aumentando il loro peso del 4% rispetto all’anno precedente. Soprattutto Zoom ha beneficiato della congiuntura favorevole, registrando un impressionante +277% anno su anno, rendendo quasi ordinaria la crescita a due cifre realizzata dagli altri competitor.
Guardando avanti, Idc prevede che in tempi brevi potranno far apparizione strumenti di nuova generazione in grado di registrare meglio quello che succede nell’universo comunicativo aziendale. Questo porterà allo sviluppo di metriche di misurazione delle realtà connesse. Inoltre, gli strumenti di collaborazione si integreranno maggiormente con applicazioni terze, allo scopo di minimizzare i cambiamenti di contesto e accelerare la realizzazione di nuovi progetti.
All’orizzonte, però, si staglia un impiego più strutturato delle tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning, che consentiranno lo sviluppo di modalità più visuali di connessione fra individui e gruppi, oltre a rendere possibile la misurazione del valore reale per i clienti. Non è semplice riuscire a immaginare le nuove frontiere tecnologiche, ma certamente Ai e realtà aumentata creeranno esperienze di connessione e collaborazione più immersive, che potranno integrarsi con un contatto fisico che comunque riprenderà e tornerà a occupare un ruolo, seppur meno dominante rispetto al recente passato. Il ritmo di crescita per le soluzioni di collaboration resterà notevole, tant’è che Idc stima un valore di mercato da 50,7 miliardi di dollari per il 2025.
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