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Ecco iPhone X, Apple innova ancora. Con qualche dubbio

Allo Steve Jobs Theatre, Tim Cook ha battezzato il nuovo melafonino, un dispositivo con schermo Oled e riconoscimento facciale. Alcuni analisti sono scettici: Il prezzo di listino, 999 dollari, è coerente con il salto in avanti tecnologico del prodotto?

Pubblicato il 13 settembre 2017 da Gianni Rusconi

Allo Steve Jobs Theatre di Cupertino, Tim Cook ha battezzato il nuovo melafonino, un dispositivo con schermo Oled da 5,8 pollici, riconoscimento facciale e molto altro. Come contorno arrivano Watch Series 3, Apple Tv 4K e iPhone 8 e 8 Plus. Alcuni analisti sono scettici: il prezzo di listino, 999 dollari (1.189 euro in Italia) per la versione base, è coerente con il salto in avanti tecnologico del prodotto?

Nell’entusiasmo generale c’è chi, all’indomani dell’attesissimo (e seguitissimo) evento di lancio del nuovo iPhone, si stacca dal coro ed evidenzia alcuni elementi critici, agli occhi degli azionisti di Apple e non solo, legati ai prodotti esaltati sul palco dal Ceo Tim Cook e dal top management della società di Cupertino. Quali?

Il primo riguarda i prezzi di listino dei nuovi smartphone. L’iPhone 8 entry level costerà 699 dollari nella configurazione con 64 GByte di memoria, rispetto ai 649 dollari dell’iPhone 7 equipaggiato con 32 GByte di spazio di archiviazione. Il modello 8 Plus, con schermo più grande del precedente e 64 GByte di storage, arriverà sul mercato a 799 dollari (949 euro in Italia).

Tutti coloro che confidavano in una maggiore accessibilità agli iPhone di fascia bassa, in relazione al lancio del nuovo top di gamma, è probabilmente rimasto deluso. I nuovi melafonini, insomma, non sono certo più abbordabili dal punto di vista dei costi, anzi. E ribadiscono indirettamente come in casa Apple interessi relativamente la quota di mercato e la corsa testa a testa con Huawei per il secondo gradino del podio negli smartphone (dietro Samsung).

A Cupertino vogliono monetizzare ogni innovazione, incrementale e non, e l’aumento dei prezzi degli iPhone 8 va nel solco di una tendenza che vede il prezzo medio dei telefonini intelligenti (di fascia premium) in leggero ma costante aumento. Vendendo nel complesso circa 200 milioni di smartphone all’anno, è facile intuire come la differenza di prezzo che Apple ha “caricato” sui nuovi modelli porterà sicuramente valore aggiunto al conto economico della compagnia. Anche a costo di vendere meno della concorrenza e perdere qualche punto percentuale di share.

E l’iPhone X (“ten”)? I 999 dollari (1.189 euro il prezzo in Italia) della nuova ammiraglia mobile della Mela, disponibile a partire da inizio di novembre, sono coerenti con le prestazioni e le doti tecniche (vedi i 64 Gbyte di memoria del modello base) dell’apparecchio? Il fatto, inoltre, che arrivi nei negozi solo fra un mese e mezzo si spiega con le limitate capacità produttive, imposte probabilmente dalle quantità “razionate” di schermi Amoled assicurate da Samsung?

La sensazione degli analisti finanziari, in proposito, è la seguente: Apple punta a contabilizzare una quantità significativa di ricavi nel trimestre dicembre/marzo facendo leva sui consumatori convinti del fatto che i nuovi iPhone sarebbero stati disponibili nelle prossime settimane.

Le disponibilità dei prodotti fissate da Cupertino quali effetti comporteranno sulle scelte di acquisto? Quanti si lasceranno tentare subito dai nuovi arrivi e quanti pazienteranno fino alla primavera prossima in attesa di una (probabile ma non certa) seconda edizione? Di sicuro la nuova struttura dei prezzi determinerà un aumento dei costi medi di vendita di tutta la famiglia degli smartphone di Apple, senza considerare che alcuni addetti lavori si aspettavano una versione da 512 GByte dell’iPhone X che avrebbe ulteriormente spostato avanti l’asticella dei prezzi medi.

L’altro difetto che alcuni osservatori riconoscono nella presentazione di ieri è l’assenza dal palcoscenico di concreti aggiornamenti su prodotti quali HomePod, il dispositivo audio intelligente atteso per la fine dell’anno, e la seconda generazione delle cuffie AirPods. Nessun accenno, inoltre, sul fronte Mac e iPad, sia in fatto di sistema operativo che di nuovi modelli, anche se questa mancanza è giustificabile oltre che prevista.

Detto di Apple 4K Tv e della nuova generazione di Watch, l’annuncio del sistema ricarica wireless arriva comunque dopo quanto fatto dalla concorrenza, posizionando Apple (è non è l’unico caso) nel ruolo di inseguitore di altri produttori. Il grande evento celebrativo, insomma, non ha tradito le attese e la grancassa mediatica che ha accompagnato gli annunci hanno sicuramente soddisfatto i vertici della Mela, anche per gli effetti a rimbalzo sul valore del titolo in Borsa? La comunità tecnologica, gli utenti, i partner commerciali sono dello stesso avviso?

 

La cronaca dell’evento: dall’orologio di terza generazione ai nuovi iPhone

È stato un Tim Cook visibilmente emozionato ad accogliere per la prima volta il popolo della Mela e addetti ai lavori, dal vivo e in streaming, all’interno del Steve Jobs Theater di Cupertino.

Anzi, la prima voce a essere udita non poteva che essere quella del fondatore di Apple, scomparso prematuramente nel 2011. “Abbiamo dedicato questo teatro a Steve perché gli volevamo bene e perché amava giorni come questo”, ha commentato dal palco Cook, aggiungendo che per il colosso californiano è obbligatorio “onorare un genio come lui”.

E in un “giorno come questo”, in cui la Mela ha deciso di svelare anche il proprio nuovo quartier generale (alimentato completamente da energia rinnovabile), è arrivato l’attesissimo iPhone X. Ma prima c’è stato spazio per la terza generazione di Apple Watch: dal lancio della seconda serie del dispositivo, avvenuta nel 2016, le consegne sono cresciute del 50 per cento rispetto all’anno precedente. Il Watch è diventato così l’orologio più venduto al mondo, avendo superato anche il brand Rolex.

Il focus è ancora la salute, con gli allenamenti e la forma fisica in primo piano. Al cuore del device c’è sempre il sensore per il battito cardiaco (il più utilizzato al mondo secondo l’azienda). È ora possibile visualizzare il numero di battiti sulla schermata principale semplicemente alzando il polso, con l’orologio che è in grado di allertare l’utente quando la frequenza a riposo aumenta improvvisamente senza un motivo. Con la funzione Heart Rythm il Watch può anche monitorare situazioni potenzialmente pericolose, come la fibrillazione atriale.

Con l’applicazione Apple Heart Study, realizzata in partnership con Stanford, i dati registrati dallo smartwatch potranno analizzare altri eventi, come l’aritmia. Scaricando l’applicazione, disponibile a breve nello store statunitense, si potrà partecipare allo studio. Ma quello che interessa di più è sicuramente la carrellata di novità di design e dal punto di vista hardware. La prima è che la Series 3 presenta connettività Lte integrata e non è quindi più necessario collegarla all’iPhone.

 Si possono così ricevere telefonate (usando lo stesso numero di telefono), utilizzare le mappe per la navigazione. La seconda è l’integrazione con Apple Music, che permetterà di effettuare lo streaming sul dispositivo di ben 40 milioni di brani. Apple ha utilizzato inoltre un nuovo processore a doppio core con il 70 per cento di potenza maggiore, mentre il chip wireless W2 consuma il 40 per cento in meno di energia. È presente anche un altimetro per le persone che utilizzano l’orologio durante le arrampicate o sciando.

Ma lo spessore della cassa non è aumentato. La Mela ha sfruttato direttamente lo schermo per integrare l’antenna e, sotto il display, è presente una Sim elettronica: in questo modo i modelli della Series 3 hanno le stesse dimensioni della generazione precedente. Il progetto della e-Sim è interessante perché è molto probabile che in futuro Apple lo riprenderà per gli iPhone.

In arrivo anche nuove colorazioni, come il grigio scuro (con il case in ceramica), e cinturini eleganti o sportivi. Apple promette 18 ore di utilizzo continuato. La versione cellular costerà 399 dollari, quella solo Wifi invece 379 euro. Quattordici carrier di nove Paesi supporteranno il device al lancio, anche se l’Italia non figura. Il nostro Paese è però presente nell’elenco della disponibilità per la versione "normale": gli ordini della Series 3 scatteranno il 15 settembre, con arrivo sul mercato il 22.

Tim Cook ha introdotto anche Apple Tv 4K. La soluzione della Mela, descritta nel dettaglio da Eddy Cue, supporta sia la risoluzione 4K sia l’Hdr, una caratteristica già comune sugli ultimi televisori in commercio. Anche tutta l’interfaccia utente del software è stata riprogettata ad altissima risoluzione. Al cuore dell’Apple Tv batte il processore A10x, lo stesso dell’iPad Pro, con prestazioni grafiche quattro volte superiori rispetto alla generazione precedente.

I film in 4K avranno lo stesso prezzo di quelli in Hd. Senza costo ulteriore, inoltre, i titoli in 4K verranno aggiornati con l’Hdr e sullo store arriveranno anche film e serie originali di Netflix e Amazon, oltre a numerosi eventi sportivi. I prezzi partiranno da 199 euro, con ordini dal 15 settembre e consegne dal 22 di questo mese.

 “Niente ha mai dato così tanto potere nelle mani delle persone come l’iPhone: è impressionante vedere come sia riuscito a impattare il mondo”, ha commentato Cook risalendo sul palco. “Il primo iPhone ha cambiato il modo in cui interagiamo con la tecnologica, introducendo un magico multitouch”.

E poi altre innovazioni come i display Retina, Facetime, Siri e così via. Un pizzico di retrospettiva è doveroso, ma dopo il momento nostalgico e autocelebrativo Cook è arrivato al sodo.

Non con il modello tanto atteso, quello del decennale, ma con la doppietta iPhone 8 e 8 Plus, una riedizione dei modelli dell’anno scorso che prosegue sulla stessa falsariga segnata dall’avvento dell’iPhone 6. Il retro è realizzato in vetro, con finiture nuove e dorate, con alluminio di livello aerospaziale e uno strato protettivo più resistente del 50 per cento. I display sono da 4,7 e 5,5 pollici e i dispositivi sono sigillati per impedire ad acqua e polvere di penetrare.

Al cuore batte un nuovo chip, chiamato A11 Bionic: presenti 4,3 miliardi di transistor, processore hexa core, con due ad alte prestazioni e quattro “cervelli” ad alta efficienza (il 70 per cento più veloci dell’A10). La Gpu è del 30 per cento più rapida. Specifiche per supportare videogiochi di nuova generazione e applicazioni basate sul machine learning. L’iPhone 8 integra anche un Isp completamente riprogettato, con autofocus in situazioni di scarsa luminosità più veloce, un pixel processor migliore e, per la prima volta, un sistema hardware di riduzione del rumore multiband.

I sensori della versione Plus hanno aperture di f1.8 e f2.8, migliori di quelli dell’iPhone 7 Plus, con una serie di filtri aggiornati. La modalità Portrait sfrutta ora un algoritmo per valutare la profondità delle scene e scegliere la luminosità migliore, con la possibilità di oscurare completamente lo sfondo dietro al volto di una persona.

Dal punto di vista della realtà aumentata, una delle tecnologie più in voga del momento, i nuovi iPhone 8 e 8 Plus hanno le fotocamere calibrate per l’Ar, che funzionano anche in condizioni di scarsa luminosità e a 60 fps. Il tracciamento dei movimenti è garantito da nuovi sensori e dalla combinazione dei dati rilevati dai nuovi accelerometro e giroscopio, che funzionano in tandem con il chip A11 Bionic. L’iPhone 8 supporta finalmente la ricarica wireless, con standard Qi.

Si parte da 32 GB, ma si arriva anche a 128 GB mentre l’altra variante è di 64 GB. Il prezzo di partenza è di 839 euro. La versione Plus sarà da 64 e da 256 GB, con un prezzo base di 949 euro. La disponibilità è fissata per il 22 settembre, come gli altri prodotti. iOs 11 verrà rilasciato invece il 19 settembre.

E si arriva finalmente al modello tanto atteso, quello su cui Apple gioca il rilancio delle vendite dell’iPhone e che è stato scelto per celebrare degnamente dieci anni di innovazione. L’iPhone X (confermati quindi i rumors sul nome e su tantissime caratteristiche) è un “salto quantico” per Cook. Il display è edge-to-edge con vetro resistente davanti e dietro. Il profilo in alluminio spazzolato è leggermente curvo sui bordi e il dispositivo è resistente ad acqua e polvere. I colori sono due, grigio siderale e argento. Lo schermo Oled è un Super Retina, da 5,8 pollici in diagonale e risoluzione 2.436 x 1.125 pixel (458 ppi, la maggiore di ogni iPhone).

Il display supporta Hdr, Dolby Vision e Hdr10, 3D Touch e True Tone. Sparisce ovviamente il tasto Home fisico, a causa dallo schermo edge-to-edge. Per “svegliare” l’iPhone X è sufficiente fare tap sullo schermo e per passare alla schermata Home basta uno swipe dal basso verso l’alto. Il sistema funziona con ogni app aperta. Il multitasking si attiva in modo simile, è sufficiente mantenere la pressione a metà schermo e vedere le altre applicazioni aperte.

E a proposito dello sblocco? La novità è rappresentato da FaceId, una tecnologia che sostituisce il Touch Id. il TrueDepth camera system ha quattro sensori che assicurano una scansione perfetta del volto dell’utente, anche al buio e in caso di taglio di capelli diversi, presenza di occhiali o barba. La fotocamera per la realtà aumentata traccia un profilo del viso e combina i dati provenienti dagli altri componenti, con l’ausilio di un motore neurale integrato nel chip A11 Bionic (dotato di algoritmi di machine learning).

Secondo Phil Schiller il rischio di “imbrogliare” la tecnologia con fotografie non è contemplato, anche perché la prima acquisizione delle immagini rilevate dai sensori è protetta in un’enclave dedicata impenetrabile. La probabilità che qualcun altro utilizzi il proprio volto (o altro) per sbloccare un iPhone X non suo è di una su un milione, mentre con Touch Id era di uno su cinquantamila. FaceId è compatibile anche con Apple Pay per effettuare pagamenti.

Il ricco set di fotocamere e sensori ha consentito alla Mela di creare le Animoji: delle emoji che “vestono” il volto della persona e si muovono con lui, adattandosi alle sue espressioni. Le fotocamere posteriori hanno sensori da 12 megapixel, sensori più ampi e veloci, nuovi filtri, profondità maggiore dei pixel e aperture di f1.8 e f2.4 che garantiscono il 36 per cento in più di luminosità rispetto all’iPhone 8. Il flash ha ora quattro Led per migliorare gli scatti al buio. La fotocamera frontale ha anch’essa la Portrait mode.

Apple promette una durata della batteria superiore di due ore rispetto a quella dell’iPhone 7, nonostante lo schermo più grande e tutto il set di caratteristiche multimediali e di sensori always-on per il riconoscimento facciale. È probabile che i miglioramenti siano arrivati via software, ma è facile che l’iPhone X abbia una batteria leggermente più capiente rispetto a quella della generazione precedente di melafonini.

Presente anche la ricarica wireless, con abbinato in opzione un tappetino basato sullo standard Qi ma customizzato: il prodotto si chiama Airpower e può alimentare più di un dispositivo alla volta, compresi gli Airpods. Una novità assoluta in questo settore. La soluzione arriverà però l’anno prossimo. Infine uno dei punti caldi, il prezzo dell’iPhone X, che è ovviamente salato: si parte da 1.189 euro per la versione da 64 GB, mentre il costo di quella da 256 GB è di 1.359 euro. Gli ordini scatteranno abbastanza avanti, dal 27 ottobre, mentre le consegne sono previste per il 3 novembre.

Ha collaborato Alessandro Andriolo

 

Tag: Apple, smartphone, iPhone

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