Si è già rilevato più volte come la pandemia abbia portato a un'accelerazione dell'adozione di servizi cloud. L'ultimo studio sul tema realizzato da Idc sul mercato Emea lo conferma, indicando come circa la metà delle 700 aziende esaminate ne faccia uso da oltre due anni e un altro 45% abbia preso la stessa decisione negli ultimi 24 mesi.

Tuttavia, la maggioranza di questo nutrito gruppo si trova ancora in mezzo al cammino che dovrebbe portare verso un effettivo sfruttamento delle capacità acquisite. Infatti, solo un 15% viene classificato nella categoria degli innovatori, ovvero che utilizzano il cloud come leva di una strategia di trasformazione digitale. Il 49%, invece, si colloca in quelli che vengono definiti cloud optimizer, soggetti che hanno già acquisito una certa esperienza in questa area, ma devono ancora effettuare miglioramenti di qualche rilievo. Infine, il 36% del campione esaminato viene inserito nell'area degli sperimentatori, ovvero ancora all'inizio del percorso di adozione.

l'indagine, realizzata con il supporto di Devoteam, pone l'accento su un certo numero di benefici associati all'adozione del Cloud. Il 35% delle aziende ha osservato un miglioramento della produttività sia in ambito It che business. Il 27% ha potuto constatare una crescita del proprio giro d'affari in qualche modo direttamente correlato e il 22% ha indicato miglioramenti in termini sicurezza, governance e compliance. Sono soprattutto gli innovatori ad aver toccato con mano questi vantaggi, soprattutto dal punto di vista commerciale (96%).

Se oggi solo il 38% delle applicazioni sono migrate in cloud, lo studio prevede che il numero debba raddoppiare entro il 2023. gli innovatori, in modo particolare, prevedono di migrare l’87% del loro parco applicativo entro quella data. Le aziende dovranno, tuttavia, superare alcuni ostacoli, in modo particolare i costi, la complessità tecnologica e le restrizioni normative associate a queste migrazioni.

Idc conferma anche un ricorso sempre più costante al multicloud, con il 54% del campione già aperto allo sfruttamento di diversi provider. Fra gli hyperscaler, il 58% dei soggetti interpellati ha indicato di utilizzare Microsoft Azure, mentre Aws e Google si attestano al 48%. applicazioni analitiche e database sono indicate come aree top per le migrazioni, ma a seconda del provider prescelto prevalgono anche utilizzi che spaziano dal content management (soprattutto su Aws) all'intelligenza artificiale (al secondo posto fra chi utilizza Google Cloud Platform).