Fra cinque anni, il 68% dell'Italia avrà la banda larga
Dalle stime dell'Istituto I-Com, emerge un percorso evolutivo ancora relativamente rallentato. Nel 2026 la regione più avanzata sarà il Friuli-Venezia Giulia.
Pubblicato il 26 ottobre 2021 da Redazione

Il ministro per l'innovazione Vittorio Colao ha ribadito al recente Digital Italy Summit come nel 2026 tutto il paese dovrebbe essere coperto da connessioni a banda ultralarga da 1 Gb/s. Invece, uno studio appena messo dall' Istituto per la Competitività I-Com smentisci almeno in parte questa previsione.
L'analisi, infatti, prevede che fra 5 anni solo il 68% del territorio sarà connesso in modalità ultraveloce. Su base regionale, il Friuli-Venezia Giulia viene indicata come l'area che avrà lo sviluppo più compiuto, arrivando a una percentuale del 84% circa dei numeri civici. Al secondo posto troviamo la Sicilia con il 79% è al terzo il Trentino-Alto Adige con il 78%. In linea generale, nel nord e centro Italia lo sviluppo sarà più rapido, mentre nel meridione solo Puglia e Molise raggiungeranno una percentuale superiore alla media nazionale, in questo accompagnate da regioni come la Toscana e la Valle d'Aosta. Sardegna e Abruzzo appaiono le aree con maggior difficoltà, non arrivando a coprire nemmeno la metà del loro territorio.
Lo studio di I-Com è stato realizzato sulla base dei dati forniti da Infratel è promosso in collaborazione con Eolo, Facebook, Google, Hpe, Iliad, Linkem e Open Fiber: "Le risorse finalmente ci sono, sebbene siano ancora in discussione i meccanismi di assegnazione", ha commentato il presidente dell'Istituto Stefano da Empoli. "I restanti 4 anni a disposizione costituiscono un tempo limitato, in cui rischiano persino di non essere sufficienti le imprese e le risorse umane necessarie a portare a termine i lavori. Per questo potrebbe essere utile prevedere meccanismi incentivanti e valutare opportune politiche di reskilling aziendale per aumentare la forza lavoro impegnata in queste mansioni".
L'I-Com Broadband Index, che misura lo sviluppo dei servizi digitali in Italia ed Europa, ha poi rilevato come anche l'andamento dell'e-commerce in Italia nel 2020 sia rimasto al di sotto delle aspettative. A fronte di una media dell'Unione Europea pari al 65% di persone che abbiano effettuato prodotti su internet, nel nostro paese la percentuale si ferma al 44%.
In compenso, l'indice complessivo sulla digitalizzazione portal Italia al ventesimo posto, con un guadagno di 2 posizioni rispetto all'anno precedente. Tuttavia, il nostro paese rimane sotto la media continentale su molti fronti e l'incremento di posizioni si deve unicamente al peggioramento di altre realtà.
Il dato positivo dello studio riguarda la penetrazione della banda larga ultraveloce, oggi collocata a una velocità pari ad almeno 100 Mb/s. Gli abbonamenti sono cresciuti del 11% rispetto all'anno scorso e questo ci porta al di sopra della media Ué. Nella classifica generale, tuttavia, l'Italia figura al 22esimo posto dal punto di vista della domanda il sedicesimo per quanto riguarda l'offerta, in questo caso a causa del modesto incremento registrato nella copertura Fttp.
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