Gli insospettabili legami fra intelligenza umana e quantum computing
La vecchia diatriba sulla sostituibilità della nostra mente con quella di un evolutissimo computer torna in auge con gli ultimi sviluppi della tecnologia. Erik Garcell, technical marketing manager della newyorchese Classiq, individua elementi di similitudine che possono interessare le prospettive della ricerca.
Pubblicato il 23 agosto 2023 da Redazione

Il cervello è sempre stato considerato l'organo più misterioso del corpo umano. Con una complessa rete di neuroni, sinapsi e cellule gliali, è un vero enigma che i ricercatori stanno ancora cercando in gran parte di decifrare. In parallelo, il quantum computing è una tecnologia emergente, che sfrutta le proprietà uniche della meccanica quantistica per eseguire calcoli a velocità molto più elevate rispetto ai computer tradizionali. Man mano che i ricercatori approfondiscono il funzionamento del cervello e dei sistemi quantistici, si osservano sorprendenti somiglianze.
Un esempio riguarda la comune capacità intrinseca di elaborare grandi quantità di informazioni simultaneamente. Nel cervello umano, questa si ottiene tramite la stimolazione di miliardi di neuroni, consentendo agli esseri umani di pensare, apprendere e prendere decisioni a una velocità sorprendente. Allo stesso modo, i computer quantistici si affidano alle proprietà uniche dei qubit, che assumono diverse forme contemporaneamente, consentendo loro di eseguire più calcoli in parallelo. Questa potenza di elaborazione simultanea ha addirittura portato alcuni ricercatori a suggerire che il cervello umano potrebbe funzionare, almeno in parte, attraverso processi quantistici.
Inoltre, il concetto di entanglement quantistico, secondo cui lo stato di una particella è indissolubilmente legato allo stato di un’altra, indipendentemente dalla distanza tra loro, ha tracciato paralleli con l’interconnessione fra le reti neurali del cervello. Queste connessioni consentono il rapido scambio di informazioni, essenziali per i processi cognitivi come la formazione della memoria e il processo decisionale.
Erik Garcell, technical marketing manager di Classiq
Informatica quantistica: la chiave di volta della vera intelligenza artificiale
Mentre i ricercatori continuano a esplorare le connessioni tra il cervello umano e quantum computing, stanno anche scoprendo il potenziale della tecnologia di rivoluzionare il campo dell’intelligenza artificiale. I sistemi di intelligenza artificiale convenzionali, sebbene potenti, faticano ancora a replicare le capacità cognitive del cervello umano. L’informatica quantistica, con la sua capacità di elaborare dati a velocità senza precedenti ed eseguire calcoli complessi, potrebbe alimentare l’intelligenza artificiale, creando macchine in grado di pensare, apprendere e ragionare come gli esseri umani.
Sfruttando il potenziale del quantum computing, gli esperti di intelligenza artificiale potrebbero sviluppare algoritmi e modelli migliori, più accurati ed efficienti rispetto alle loro controparti tradizionali. Ciò potrebbe comportare progressi in vari campi come l’elaborazione del linguaggio naturale, il riconoscimento di modelli e il processo decisionale, che permetterebbero ai sistemi di intelligenza artificiale di avvicinarsi all’intelligenza umana. Inoltre, si prefigurerebbe lo sviluppo di reti neurali più avanzate, che potrebbero modellare in modo più accurato la struttura e la funzione del cervello umano, fornendo così preziose informazioni sulla natura della cognizione umana.
Preoccupazioni etiche e future implicazioni sociali
Mentre ci avviciniamo alla possibilità di sviluppare un’intelligenza artificiale di tipo umano attraverso l’informatica quantistica, è essenziale pensare alle implicazioni morali che ciò comporta. La creazione di tali dispositivi solleva una miriade di questioni etiche e potenziali ripercussioni sulla società, sul mondo del lavoro e sulla privacy individuale.
Una delle preoccupazioni etiche più pressanti, in questo momento, è il rischio che i lavoratori vengano sostituiti da Ai avanzate. Man mano che l’intelligenza artificiale quantistica acquisisce capacità, potrebbe portare a significative perdite di posti di lavoro in vari settori, il che richiederebbe una rivalutazione del ruolo degli esseri umani nel mondo del lavoro e programmi di formazione e riqualificazione. Va inoltre notato che con il miglioramento dell’intelligenza artificiale, sarà sempre più difficile distinguere tra contenuti generati dall’uomo e quelli generati dalle macchine, sollevando interrogativi sul rischio di disinformazione e sul suo impatto sulla società.
Di conseguenza, governi, organizzazioni e individui sono chiamati a contribuire attivamente allo sviluppo di linee guida e regolamenti etici per lo sviluppo e l’implementazione di sistemi di intelligenza artificiale alimentati da energia quantistica.
Il quantum computing ha il potenziale per realizzare un’intelligenza artificiale paragonabile a quella umana, ma le sfide rimangono. Lo sviluppo di hardware quantistico potente e affidabile è essenziale per gestire i complessi calcoli necessari per l’intelligenza artificiale avanzata. Inoltre, gli algoritmi che sfruttano la potenza quantistica devono essere progettati per replicare i processi cognitivi umani.
Nonostante queste sfide, le prospettive per un’intelligenza artificiale vicina quella umana, grazie al calcolo quantistico, sono considerevoli. Lo studio dei legami tra il cervello e la meccanica quantistica fornisce una migliore comprensione dell’intelligenza umana, aprendo la strada a nuovi metodi per riprodurla nelle macchine. Ciò potrebbe portare a un’intelligenza artificiale in grado di pensare, ragionare, creare e possedere empatia e intuizione, qualità precedentemente inaccessibili all’intelligenza artificiale.
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