L’evoluzione delle reti mobili genera speranza per l’ambiente
La diffusione del 5G porta con sé un maggior risparmio nei consumi energetici e ottimizzazioni nell’uso degli apparati. Un giro d’orizzonte sul tema con Massimo Basile, Head of Networks and Managed Services South East Mediterranean and Eurasia di Ericsson.
Pubblicato il 27 aprile 2023 da Redazione

Secondo i dati aggiornati dell’Ericsson Mobility Report, emerge una crescita degli abbonamenti alla banda larga mobile. Ad oggi, in tutto il mondo, sono più di 8 miliardi le utenze mobile, di cui 1 miliardo relative al 5G a fine 2022. La fruizione di nuovi servizi, con un sempre maggiore consumo di video, ha portato a un incremento del traffico dati da mobile che, tra il quarto trimestre 2021 e lo stesso periodo del 2022, è cresciuto del 40%, per raggiungere i 118 Exabyte (EB) al mese complessivi su tutte le reti mobili nel mondo. In numeri assoluti, ciò significa che il traffico dati sulle reti mobili è raddoppiato in soli due anni.
Questa mole di dati in continua crescita corrisponde a una maggiore richiesta di apparecchiature e componenti hardware, con gli operatori che necessitano di soluzioni radio più potenti per coprire più bande dello spettro e soddisfare la domanda di traffico dati. Questo si potrebbe tradurre in un aumento della bolletta energetica, che va a impattare sui costi e, soprattutto, sull’ambiente.
Le reti mobili oggi rappresentano circa lo 0,2% delle emissioni globali di anidride carbonica e circa lo 0,6% del consumo globale di energia elettrica. Guardando all’Italia, il settore Tlc occupa la terza posizione in termini di industrie più energivore.
In questo senso, il 5G può venire incontro agli operatori fornendo loro una soluzione per ridurre il consumo energetico e, conseguentemente, abbattere i costi e le emissioni di anidride carbonica.
Se guardiamo a quanto accaduto in passato, il passaggio dal 2G al 3G e, poi, al 4G ha richiesto una variazione del consumo energetico per alimentare gli apparati aggiuntivi, introdotti per gestire le nuove tecnologie.
Oggi, con l’introduzione del 5G abbiamo due importanti opportunità. Innanzitutto, la nuova tecnologia ha dimostrato di essere più efficiente dal punto di vista energetico di circa il 30-40%, per cui gestendo con il 5G l’incremento di capacità richiesto per affrontare la crescita del consumo dati si può limitare l’incremento del fabbisogno energetico. In secondo luogo, oggi sono disponibili tecnologie più avanzate che permettono, sfruttando le stesse apparecchiature, di trasmettere su frequenze diverse, accorpando più unità radio in una sola apparecchiatura in grado di offrire simili prestazioni con maggiore efficienza. Questo permette di ridurre i consumi necessari per gestire le reti preesistenti, liberando spazio energetico per ospitare il 5G. Risulta quindi evidente come l’implementazione del 5G e la diffusione di dispositivi compatibili più moderni, rappresenti un aspetto strategico per tutto il settore.
Massimiliano Basile, Head of Networks and Managed Services South East Mediterranean and Eurasia di Ericsson
Nei prossimi due o tre anni si assisterà a un grande cambiamento nel modello di business delle telco che, dalla pura banda larga mobile, passeranno alla fornitura di nuovi servizi che sfruttano il network slicing e il 5G SA (Standalone), traendo enormi vantaggi rispetto a chi non mostrerà la stessa lungimiranza. Ne consegue che, per quanto i costi energetici abbiano un peso rilevante, per gli operatori è arrivato il momento di pensare al futuro.
Alla luce di questo scenario, è chiaro che il 5G rappresenta un driver per la crescita economica e un’opportunità per tutti - operatori, imprese e consumatori - nonché uno strumento che aiuta a fronteggiare il cambiamento climatico.
Il processo di trasformazione digitale della società e delle industrie a cui stiamo assistendo, e in cui il 5G e altre tecnologie abilitanti svolgono un ruolo fondamentale, è accompagnato da quello della transizione ecologica ed è sempre più focalizzato sulla riduzione delle emissioni di carbonio.
Sebbene il settore Ict sia responsabile solo dell'1,4% dell'impronta di carbonio a livello globale, si stima che possa consentire una riduzione del 15% delle emissioni nei diversi settori industriali entro il 2030 attraverso l’adozione di soluzioni basate su connettività 5G come, ad esempio, i sistemi di gestione degli smart building e le infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici. Questi sono solo alcuni esempi dell’enorme potenziale che tecnologie come il 5G, l'AI e l'IoT possono sbloccare, aumentando produttività, efficienza e impattando positivamente nei diversi settori industriali (trasporti, energia, manifatturiero).
Per raggiungere questi obiettivi e invertire la curva dei consumi energetici, è necessario superare l'approccio tradizionale del settore. Ericsson, in questo senso, ha elaborato e adottato la strategia “Breaking the Energy Curve”, che tiene conto di tre aspetti fondamentali: un’evoluzione sostenibile delle reti attraverso l'adozione di una visione olistica per la pianificazione e l'operatività; operare in modo intelligente sfruttando il potenziale di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale/machine learning (AI/ML) e l'automazione per consentire una riduzione dei consumi energetici; espandere e modernizzare le reti già esistenti durante la fase di implementazione del 5G.
Parallelamente, Ericsson lavora allo sviluppo di soluzioni per il 5G che garantiscano un efficientamento energetico con l’obiettivo di ridurne le emissioni del 50% entro il 2030 e diventare Net Zero entro il 2040 su tutta la catena di valore.
CONSUMO ENERGETICO