L'intelligenza artificiale in supporto alle emergenze del pianeta

Le tematiche riguardanti la salvaguardia del pianeta Terra sono ormai all'ordine del giorno di tutti i principali governi mondiali, anche se non sempre le risposte che derivano dagli appuntamenti di confronto possono essere considerate soddisfacenti. Il prossimo importante evento previsto nel 2021 è senz'altro Cop26, in programma a Glasgow in novembre, che sarà preceduto da un appuntamento introduttivo previsto a Milano a partire dal 30 settembre prossimo.

Al di là delle prese di posizioni ai massimi livelli politici nazionali, anche molte aziende stanno iniziando a mettere a punto piani di transizione ecologica che prevedono un utilizzo crescente delle tecnologie digitali. In questo contesto, uno ruolo certamente rilevante può essere svolto dall’intelligenza artificiale.

Sono già piuttosto numerosi i progetti, almeno sulla carta, che prevedono la raccolta e l'analisi di dati raccolti nell'aria, nell'acqua, nei terreni e anche dai satelliti, allo scopo di comprendere e approfondire lo svolgimento di determinati fenomeni naturali. Nel medio termine, da questo tipo di lavoro è lecito attendersi lo sviluppo di soluzioni predittive volte a prevenire e limitare l'impatto ambientale di un certo insieme di pratiche.

Prevedere i rischi di inondazione, anticipare l'evoluzione meteorologica, prevenire i danni generati da catastrofi naturali, ripulire gli oceani, razionalizzare il traffico o controllare con efficacia le modalità di produzione nell'industria rappresentano esempi concreti nei quali già oggi l'intelligenza artificiale può svolgere un ruolo essenziale.

Applicazioni già in essere sono presenti in alcuni ambiti e messe in atto da realtà, come per esempio le utility, che sono in grado di supportarvi i loro clienti nella capacità di misurare l'impatto ambientale dei consumi energetici e fornire, proprio grazie ad algoritmi puntuali, indicazioni sulle modalità di riduzione. In campo industriale, anche in funzione di normative come il Green Deal Europeo, la possibilità di misurare il carbon Footprint e agire di conseguenza rappresenta oggi un potenziale vantaggio competitivo.

Applicazioni concrete per ridurre il peso della plastica

Un settore più specifico che può trarre vantaggio dall'impiego di tecnologie di intelligenza artificiale e quello del riciclaggio dei rifiuti. Una delle grandi sfide già di breve termine riguarda, infatti, la diminuzione dell'inquinamento derivato dall'impiego di materiale plastico. Ancora nel 2019, l'Onu aveva stimato degli 8 milioni di tonnellate di rifiuti riversati negli oceani erano di origine plastica. Questo deriva da una diffusione ancora molto elevata il modello di economia lineare virgola che sta portando progressivamente all'esaurimento delle risorse naturali. L'economia circolare rappresenta già da qualche anno un'alternativa fondamentale e propone pratiche in base alle quali i rifiuti vengono trasformati in nuovi prodotti o materie prime, generalmente meno costosi.

Lo smaltimento e il riutilizzo di quanto l'uomo scarta nelle proprie attività quotidiane possono essere basati su una più attenta analisi dei dati. Attraverso strumenti di intelligenza artificiale e di sensori di vario genere (di presenta, di movimento, di calore e così via) diventa possibile impostare campagne di riciclaggio particolarmente efficienti. Già diverse imprese dei centri di smistamento si sono lanciati su questo fronte, iniziando a separare i rifiuti in modo automatico, per poi trattarli in modo più efficace.