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Non solo vantaggi per l’IoT applicata al mondo industriale

Combinando le riflessioni tratta da alcuni studi, si può stilare una lista di benefici indubbi derivanti dall’implementazione dell’Internet of Things. Ma rimangono zone oscure.

Pubblicato il 21 settembre 2021 da Sandro Castro

È stato già più volte sottolineato come l'Internet of Things (IoT) porti con sé numerosi vantaggi per le aziende, a cominciare dalla diminuzione di alcuni costi di produzione, per arrivare alla raccolta di dati utili a migliorare tanto gli aspetti operativi quanto la conoscenza dei clienti.

Recenti studi, in particolare di Business Insider e Gartner, ci consentono di enucleare il potenziale intrinseco alle tecnologie degli oggetti connessi, ma anche comprendere meglio le sfide da affrontare.

Sui numeri, intanto, c’è una certa convergenza. Business Insider prevede che il mercato mondiale dell’IoT debba superare i 2500 miliardi di dollari in valore entro il 2027, allorquando oltre 41 miliardi di dispositivi saranno già connessi a Internet. Gartner aggiunge come il 47% di un campione di aziende analizzato nel 2020 abbia previsto di voler combinare gli investimenti in quest'ambito con quelli legati all'intelligenza artificiale.

I lati positivi dell’IoT

Tra i vantaggi percepiti dalle aziende spiccano certamente la riduzione dei costi operativi e l'aumento della produttività. Le macchine, infatti, possono informare in tempo reale i tecnici sul loro stato, aumentando il potenziale della manutenzione predittiva. Inoltre, non vanno trascurati i benefici derivanti da un'intelligenza diffusa all'interno di unità produttive, in termini di controllo, per esempio, nelle condizioni climatiche e, di conseguenza, dei consumi energetici.

In combinazione con sistemi d'automazione, i dispositivi IoT possono poi aiutare a gestire e controllare i processi, avvisando il personale di possibili cambiamenti e aiutando a prendere decisioni più precise. Si possono così prevedere le risorse necessarie alla produzione o rilevare errori delle macchine prima che si arrivi al blocco di una linea di fabbricazione. Valga per tutti l'esempio di Ford, che ha installato sensori di movimento sulle tute dei lavoratori a scopo di protezione, ottenendo una riduzione del 70% del tasso di infortuni sulle catene di montaggio. Renault, invece, ha adottato l’IoT Per tracciare il percorso dei materiali all'interno dei propri stabilimenti per evitare perdite o dispersioni.

Gli oggetti connessi possono servire anche per seguire, controllare, scoprire e analizzare dati riferiti ai clienti. Qui ci spostiamo, naturalmente, sul fronte della customer experience, dove sono già numerosi gli esempi di realtà che sfruttano le nuove tecnologie per fidelizzare il rapporto con i consumatori, tracciare con maggior precisione le operazioni di consegna oppure ottimizzare il ciclo di vita dei prodotti. Allo stesso modo, l’IoT aiuta a ripensare gli spazi commerciali in funzione della circolazione dei visitatori.

Gli elementi di dubbio e preoccupazione

Sul fronte opposto, si collocano ancora limiti e perplessità che possono fungere da elemento di freno. La sicurezza dei dati raccolti e trasmessi dai dispositivi IoT resta ancora una sfida, anche perché si tratta di un'area spesso ancora esclusa dalle strategie delle aziende. Anche il tema della privacy andrebbe affrontato con maggior attenzione, soprattutto quando si lavora in contesti sensibili come la sanità, le assicurazioni e la difesa. L'integrazione dei protocolli di crittografia e di sicurezza nei dispositivi IoT si rivela spesso complessa tanto in termini di tempi che di investimenti.

A questo si aggiunge il fatto che l'implementazione può rivelarsi complicata, soprattutto laddove sensori e quant'altro devono integrarsi con piattaforme preesistenti e altri tecnologie che possono spaziare dai middleware di integrazione agli strumenti analitici, fino alle più evolute capacità di machine learning.

Numerosi dispositivi, poi, necessitano di alimentazione elettrica o connettività Internet continuative per funzionare correttamente. In certi casi, i blocchi possono provocare danni rilevanti, ma l’edge computing e il miglioramento della durata della vita delle batterie possono attenuare queste problematiche.

Annoso e inoltre il problema dell'armonizzazione di protocolli e standard, che ancora oggi fanno sì che dispositivi prodotti da diversi fabbricanti ancora non siano in grado di funzionare fra loro. Infine, l'implementazione su larga scala di un'architettura IoT-based richiede ancora troppo spesso investimenti rilevanti. non basta, infatti, acquistare sensori e macchine, ma occorre anche provvedere all'installazione, alla configurazione, alla gestione con personale preparato, alla connessione in rete e al supporto di specialisti per l'integrazione con altre tecnologie già presenti.

In sostanza, l’IoT può essere preziosa per molte aziende ma occorre sempre sapere in cosa ci si sta impegnando. Per comprendere meglio l'equilibrio fra vantaggi e inconvenienti, è sempre consigliabile passare attraverso un PoC o una fase di test per stabilire una strategia adeguata, che integri i concetti di ritorno sull'investimento, connettività, gestione, sicurezza, interoperabilità, elaborazione dei dati e manutenzione.

 

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