Publiacqua si affida a dati sicuri per l’erogazione idrica
La società si occupa della distribuzione dell’acqua potabile nei territori di Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo. La protezione dei dati, divenuta più articolata alla luce dell’evoluzione del sistema gestionale, è stata affrontata con le tecnologie di Cohesity.
Pubblicato il 07 luglio 2023 da Roberto Bonino

Per una realtà come Publiacqua, la qualità del servizio passa, in prima battuta, dalla garanzia di corretta distribuzione dell’acqua potabile nel territorio di competenza, ovvero quello racchiuso fra le province di Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo, dove vivono circa 1,3 milioni di abitanti. Soprattutto negli ultimi anni, tuttavia, ha assunto un peso crescente anche il processo di raccolta delle acque reflue e della loro depurazione, al fine di ridurre l’inquinamento dei corsi fluviali della Toscana.
L’innovazione fa parte del più ampio disegno di mantenimento di efficienza nell’erogazione dei servizi fondamentali e di attenzione all’ambiente. Per questo, la società ha avviato già da alcuni anni un graduale processo di trasformazione digitale, partito dal workforce management, con la disponibilità di dispositivi mobili per tutti coloro che si occupano di interventi sul campo, ingegneria di impianto e gestione operativa. A breve distanza, è seguito l’aggiornamento dell’ambiente Sap, deciso a livello della società capogruppo, ma con ricadute locali nel passaggio a sistemi distribuiti e un uso intensivo della virtualizzazione: “È stato in questo periodo che abbiamo realizzato di dover intervenire anche sui sistemi di protezione dei dati”, ricorda Mauro Cacciafani, che in Publiacqua ricopre il ruolo di architecture, risk & security manager. “Abbiamo avviato un rapporto con Cohesity, che poi è proseguito nel tempo, ma è partito dalla necessità di avere più copie protette dei dati, con funzioni native di replica sui due data center presenti in sede”.
Mauro Cacciafani, architecture, risk & security manager di Publiacqua
Con il passaggio al cloud, avvenuto nel 2021, è divenuto essenziale disporre di un meccanismo di salvataggio degli ambienti anche su Aws: “Cohesity ci ha consentito di passare sulla piattaforma il backup nativo e integrare la disponibilità immediata dei dati salvati in cloud come se fossero accessibili in uno scenario di disaster recovery”, aggiunge Cacciafani. In pratica, nel giro di un anno, Publiacqua ha potuto potenziare la protezione dei dati ovunque essi si trovino, utilizzando un’unica piattaforma e con interfaccia di backup per tutti i flussi, compresi quelli di Sap S/4Hana, dei file server e degli ambienti fisici.
L’evoluzione più recente, avviata nel 2022 e tuttora in corso, riguarda l’implementazione di un backup resiliente esteso anche ai ransomware, dopo aver messo a punto un piano d’azione riferito sia agli aspetti organizzativi che a quelli tecnologici con l’ausilio di una società di consulenza: “Abbiamo adottato la soluzione FortKnox di Cohesity, che include elementi di immutabilità del dato, protezione dalle manomissioni e autenticazione multifattoriale”, illustra Cacciafani.
Se la stragrande maggioranza dei dati aziendali (backup, archivi, file share, object store e dati utilizzati per il dev/test e gli analytics) si trova in silos infrastrutturali frammentati, Cohesity si occupa in prima battuta di consolidarli su una piattaforma Web-scale che si estende in modalità ibrida su cloud e data center on premise, per facilitare la loro protezione. FortKnox rappresenta una delle evoluzioni più recenti e introduce l’idea di uno spazio virtuale separato dalla quotidianità e immutabile, per avere una copia dei dati sempre recuperabile in casi di necessità.
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