27/11/2023 di Redazione

Sicurezza e sovranità dei dati preoccupano gli utenti italiani

Una ricerca di Cs On Research per VMware mette in evidenza come nel nostro Paese resti prioritaria la gestione e la protezione dei dati sensibili. Quasi nove italiani su dieci si sentono più sicuri in presenza di un limite all'accesso.

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I risultati di una ricerca commissionata da VMware e condotta da Cs On Research in Italia e Spagna mettono in evidenza un'attenzione crescente dei consumatori italiani verso la sicurezza dei loro dati digitali. L'87% degli intervistati, infatti, indica di sentirsi più sicuro quando sia possibile revocare l'accesso ai propri dati e richiederne la cancellazione, mentre il 59% si preoccupa principalmente della protezione contro i criminali informatici.

La questione della localizzazione dei dati è altrettanto rilevante. Il 64% degli italiani, infatti, preferisce che essi siano conservati qui da noi anziché in altri paesi europei. Questa predilezione riflette la crescente consapevolezza dell'importanza della sovranità, ovvero di un concetto che dovrebbe tradursi nell'adozione di soluzioni come i sovereign cloud, su infrastrutture sicure e conformi alle normative locali.

Un aspetto interessante emerso dalla ricerca è l'atteggiamento degli italiani nei confronti dell'intelligenza artificiale. Il 65% degli intervistati accetta l'intervento dell'AI nel processare le proprie informazioni, se questo porta a un miglioramento dei servizi in termini di qualità, costi o velocità. Questo suggerisce un'accettazione generale dell'AI come strumento utile per la gestione delle informazioni personali. Persiste, tuttavia, una certa cautela nella condivisione dei dati bancari. Il 32% teme che possano essere condivisi con le banche, mentre per il 25% preoccupa la possibilità che siano venduti a società e istituzioni internazionali.

Nell'ambito della Pubblica Amministrazione, la sicurezza dei dati è una priorità per il 61% dei partecipanti alla ricerca. La metà degli utenti desidera avere il controllo sull'accesso, mentre il 45% ritiene importante la possibilità di rimuovere i dati. La localizzazione è un elemento chiave, con il 33% che rimane convinto che i dati debbano restare in Italia e il 31% che non accetta che siano accessibili a governi stranieri.

Il peso affidato alla gestione dei dati sanitari è notevole, con l'81% che ritiene importante che i dati dei pazienti siano conservati all'interno del territorio italiano da parte della Pubblica Amministrazione. In generale, quindi, i risultati dello studio di Cs On Research indicano una crescente consapevolezza della necessità di salvaguardare la sicurezza e la sovranità dei dati nella rapida evoluzione del panorama digitale.

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