Il 31 marzo è stato il World Backup Day, una giornata nata con l’intento di aiutare le persone a capire che stiamo diventando sempre più dipendenti dai dati e dai documenti digitali. Infatti, un incidente può accadere in qualsiasi momento e ciò può determinare la perdita di tutti i dati archiviati su un dispositivo. Per questo le attività di backup sono importanti anche se spesso le persone si dimenticano di farle mentre nelle aziende, talvolta, vengono fatte in modo errato e, dunque, inutile. Inoltre, in molte organizzazioni non è chiaro che le virtual machine (Vm) sono paragonabili a dei veri e propri computer e, di conseguenza, sono soggette allo stesso tipo di rischi, come la perdita di dati e le interruzioni di corrente. Ecco alcuni consigli indispensabili per proteggere i file ed evitare che questi rischi si concretizzino.
Proteggere la propria virtual machine con un backup completo
Per prima cosa, è importante utilizzare una buona soluzione di backup. Quando si sceglie un software per questa attività, Il fattore più importante da considerare è quanto tempo è necessario per ripristinare le macchine virtuali attraverso il backup e i template di Vm. Inoltre, le buone soluzioni di backup possono collegare il backup al sistema di host principale durante il ripristino dei file.
È inoltre necessario assicurarsi di eseguire un backup manuale, in quanto è il metodo più sicuro ed è possibile eseguirlo copiando il file pvm (che contiene l'intera macchina virtuale) su un altro supporto, ad esempio su un disco rigido esterno. Nel fare ciò, è opportuno realizzare delle istantanee (grazie a programmi come Time Machine) soprattutto se le vostre modifiche sono molto importanti e non volete perdere alcun dato. Così facendo, si copre il lasso di tempo tra l'ultimo e il prossimo backup, preservando tutte le informazioni.
Prashant Ketkar, Cto di Corel
Le aziende, di solito, memorizzano i loro backup sugli stessi dispositivi su cui sono in esecuzione le loro virtual machine. Questa non è una buona scelta, perché memorizzare un backup sullo stesso disco rigido o sullo stesso spazio di archiviazione di una Vm in esecuzione rappresenta un rischio che potrebbe determinare la perdita di tutti i dati. Infatti, nel caso in cui un backup fallisse e una virtual machine fosse attiva, probabilmente la copia di backup verrebbe sovrascritta. Per evitare questo, è sempre consigliabile salvare le Vm attive e i loro backup su supporti diversi. Sarebbe opportuno anche fare più copie di backup e memorizzarle su un altro server locale/disco rigido, che sia in cloud o su nastro. Avere due backup aggiuntivi è sicuramente più sicuro.
Un’altra cosa da "non fare" è usare più soluzioni di virtualizzazione in uno stesso ambiente. Anche questo può aumentare il rischio di perdere dei dati. Ad esempio, se una soluzione di virtualizzazione X in esecuzione su una storage area network (San) viene estesa a un’altra San su cui è in esecuzione la soluzione Y, c'è una buona probabilità che la seconda San subisca una grave perdita dei dati. Questo si verificherà a causa dei diversi livelli che i tool di virtualizzazione creano quando sono collegati o estesi ad altre San. Per cui è meglio mantenere la virtualizzazione semplice e limitarsi a utilizzare un’unica soluzione all'interno di un singolo ambiente.
Questi consigli possono aiutare a preservare i dati per qualsiasi dispositivo, però non c'è garanzia che non si possano perdere del tutto. È essenziale che il dipartimento It aziendale sia pienamente consapevole dei pro e dei contro dei sistemi utilizzati e abbia un piano specifico su come rispondere a eventuali problemi dovuti, ad esempio, a un’interruzione di corrente o ad altri rischi simili. Una volta sviluppato il piano di risposta alle varie tipologie di rischio, il management aziendale dovrebbe testarlo e valutarlo regolarmente. In questo modo, il piano rimane efficace e aggiornato, lasciando il meno possibile al caso ed evitando che l’azienda incorra in problematiche gravi dovute alla perdita di dati importanti.