07/02/2023 di Redazione

Il lato positivo del cloud per la trasformazione digitale

Sammy Zoghlami, senior vice president Emea di Nutanix, si addentra nel viaggio che le aziende stanno intraprendendo, partendo dall’assunto che debba essere "hybrid by design". A supporto, la testimonianza di Société Générale.

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L’espressione “trasformazione digitale”, molto utilizzata e spesso abusata, può essere interpretata in una varietà di modi apparentemente infinita. Detto ciò, vi è ampio consenso quando si parla del concetto di base: in sostanza, si passa dall'uso della tecnologia per potenziare semplicemente i processi esistenti a mettere il digitale al centro dell'azienda e a utilizzarlo come motore di nuovi e più efficaci metodi di lavoro.

C'è consenso anche sulla necessità di allineare l'infrastruttura It di un'organizzazione ai requisiti aziendali come primo passo verso la trasformazione digitale, e la maggior parte sceglie il cloud computing quale soluzione ottimale per raggiungere tale obiettivo. Il cloud, tuttavia, si presenta sotto diverse forme e negli ultimi anni abbiamo assistito a grandi cambiamenti, non solo in ambito tecnologico, ma anche nel modo in cui il cloud viene utilizzato per raggiungere gli obiettivi di digital transformation.

Un viaggio, non una destinazione
Uno dei principali cambiamenti è la crescente consapevolezza che la trasformazione digitale non può essere trattata come un progetto una tantum. Deve piuttosto essere vista come un processo continuo e costante che richiede un regolare adeguamento all'evoluzione delle nuove tecnologie e dei servizi di supporto. Soprattutto quando si tratta di cloud computing che, a sua volta, si trasforma a un ritmo crescente.

All'inizio, ad esempio, esistevano distinzioni molto chiare tra piattaforme pubbliche condivise, come Aws e Microsoft Azure, e cloud privati, in cui i clienti implementano e gestiscono la propria infrastruttura. Le prime sono state vendute soprattutto con la promessa di poter passare dal sistema Capex a quello Opex, oltre che per l'accesso a una scalabilità on-demand illimitata. Le seconde ai più avversi al rischio, in particolare alle aziende di settori altamente regolamentati come quello bancario e assicurativo, che desideravano mantenere la proprietà e il controllo su ogni aspetto della loro struttura It.

Samy Zoghlani, senior vice president Emea di Nutanix

Samy Zoghlani, senior vice president Emea di Nutanix

La mancanza di integrazione tra questi cloud di prima generazione ha portato molte aziende a ritenere di dover scegliere l'uno o l'altro - pubblico o privato - e di doversi attenere ad esso, ma non è più così. Le differenze tra cloud pubblici e privati si sono attenuate a tal punto che è ora possibile non solo combinare i due tipi di cloud, ma anche implementare più cloud per soddisfare le esigenze di applicazioni specifiche e spostare i carichi di lavoro da un cloud all'altro con sempre maggiore semplicità. Tanto che in una recente indagine globale, oltre la metà (57%) delle grandi imprese (5.000+ dipendenti) intervistate ha indicato il multicloud ibrido come il modello preferito per l'It, con una previsione di aumento all'80% nei prossimi tre anni.

Un esempio significativo è Société Générale, una delle principali banche d'investimento in Francia, che ha iniziato a realizzare il suo cloud privato Nutanix nel 2015. Da allora, la banca ha continuato ad ampliare, scalare e sviluppare ulteriormente tale investimento. Il cloud dell'azienda oggi gestisce più di 45milamacchine virtuali su oltre mille nodi e rappresenta una parte fondamentale degli ambiziosi piani di trasformazione digitale della banca. Come spiega Hery Ramenason, Head of Global Cloud Infrastructure As A Service:  "Il cloud computing sta favorendo la trasformazione digitale ovunque. In particolare, in un'azienda come Société Générale, dove il cloud è il cuore pulsante della nostra attività, con un impatto significativo sul nostro modo di lavorare e di fornire servizi a partner e clienti. Ma non possiamo restare fermi.  Pur continuando a scalare e a far crescere il nostro cloud privato di prima generazione, stiamo anche cercando di sfruttare le tecnologie innovative del cloud pubblico come parte di un più ampio approccio hybrid multicloud all'It."

L’infrastruttura IT deve essere “hybrid by design”
Indipendentemente dalle dimensioni o dal tipo di azienda, è chiaro che un approccio ibrido multicloud alla trasformazione digitale è ciò che la maggior parte delle aziende predilige. Ciò non significa che sia semplice, anche perché il supporto al lavoro ibrido tra i cloud rimane una priorità relativamente bassa per molti fornitori di piattaforme e servizi.

È certamente possibile migrare i carichi di lavoro virtualizzati da un cloud pubblico a un'infrastruttura privata e viceversa, ma i processi spesso risultano difficili da automatizzare. Lo stesso vale quando si tratta di collegare le applicazioni allo storage, alla rete e ad altri servizi condivisi che, a loro volta, possono trovarsi su una varietà di cloud diversi o, peggio ancora, bloccati su piattaforme legacy ancora più difficili da integrare. I silos non sono spariti, si sono solo spostati nel cloud: "Abbiamo scelto di creare un cloud privato confidando nel fatto che ci avrebbe permesso di scalare la nostra infrastruttura in modo dinamico, offrendo al contempo semplicità operativa e riducendo i costi generali”, testimonia ancora Remenason. “La nostra scelta si è rivelata vincente così come la scelta di Nutanix, che ha dimostrato di possedere la tecnologia, l'esperienza e la visione di cui abbiamo bisogno per supportarci nella realizzazione del nostro progetto di cloud ibrido durante la prossima fase del nostro percorso di trasformazione digitale".

C'è anche la questione della gestione di tutte le piattaforme, le applicazioni e i servizi di supporto, nonché la ricerca delle competenze specialistiche necessarie per mantenere un'infrastruttura multicloud ibrida sicura e sempre disponibile. È qui che Nutanix entra in gioco, con una piattaforma di cloud ibrido by design, che può essere implementata ovunque: in sede, in data center di co-locazione o in cloud pubblici, con piena interoperabilità. Inoltre, Nutanix Cloud Platform consente alle aziende di migrare i carichi di lavoro da un cloud all'altro senza dover eseguire una nuova codifica, oltre a fornire una visibilità completa e una gestione centralizzata di ogni aspetto dell'infrastruttura ibrida nel suo complesso.

Nutanix può anche fornire strumenti di automazione e di gestione della sicurezza adatti al cloud ibrido, in grado di funzionare su più piattaforme cloud. Allo stesso modo, per quanto riguarda l'integrazione e la gestione dei database, Nutanix offre la soluzione DBaaS (Database as a Service) hybrid-ready in grado di operare con tutte le principali piattaforme di database, anche in questo caso su un'ampia gamma di piattaforme cloud. Inoltre, per le aziende che desiderano sviluppare moderne applicazioni cloud-native, abbiamo recentemente aggiunto il supporto per un'ampia gamma di piattaforme di container Kubernetes, nonché servizi e strumenti di dati integrati per consentire agli sviluppatori di fornire Infrastructure-as-Code (IaC).

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