02/03/2023 di Redazione

Franchini Servizi Ecologici, il digitale che coinvolge IoT e domotica

L’azienda, specializzata nel settore dei servizi ambientali, ha trasformato radicalmente le tecnologie utilizzate e i processi operativi, oltre a valorizzare le risorse umane che oggi possono contare su un “esoscheletro digitale” in grado di facilitare le loro mansioni.

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Sotto il nome DigiFran si raccoglie il progetto di trasformazione digitale di Franchini Servizi Ecologici, azienda specializzata nel settore dei servizi ambientali. La necessità di reingegnerizzare un software gestionale ormai datato è servita come punto di partenza per far evolvere tutti i principali processi operativi, andando a coinvolgere la componente di IoT presente su automezzi e macchinari, oltre a integrare la nuova sede di Bolgare, in provincia di Bergamo.

La valorizzazione delle risorse umane ha animato il processo di innovazione: “Siamo partiti dall’idea di aiutare l’esperienza giornaliera dei nostri dipendenti, ottimizzandola e abbassando l’indice di stress correlato delle persone. Sui mezzi, ad esempio, fin da subito abbiamo inserito la navigazione automatica per ovviare alla difficoltà derivata dalla ricerca della via durante i vari spostamenti” spiega Andrea Franchini, Owner e Responsabile Tecnico dell’omonima società. “In un processo di digitalizzazione spinta di attività industriali, come nel nostro caso, alla base ci deve essere un rapporto etico e professionale molto solido tra le parti coinvolte. Allo stesso tempo, ci siamo preoccupati di creare condizioni ambientali come, ad esempio, la riduzione del chilometraggio e delle emissioni di CO2, nonché maggiore qualità”.

L’intervento di base ha riguardato la necessità di far evolvere un software gestionale aveva quasi 20 anni e che governava molti processi aziendali: “Parliamo di un prodotto che girava con il vecchio linguaggio Asp, per cui c’era la necessità di introdurre tecnologie più moderne”, riprende Franchini. “Dovevamo sostituirlo con un’impronta legata alla interconnessione di macchine IoT e di metodologie smart. Da una parte puntavamo alla fruizione degli operatori sul campo tramite smartphone delle informazioni necessarie a svolgere le loro mansioni, dall’altra all’integrazione della Progressive Web App con gli impianti come gli spurghi, le centrifughe e le macchine mobili per la disidratazione”.

La nuova sede di Franchini Servizi Ambientali a Bolgare

La nuova sede di Franchini Servizi Ambientali a Bolgare

Una delle prime difficoltà da superare è stata quella di uniformare l’interfaccia web dei pannelli Hmi o Plc di diverse marche e modelli che avevano linguaggi differenti. E, in effetti, il linguaggio di programmazione ha rappresentato il primo scoglio da aggirare. Con il supporto di Project Informatica, Franchini Servizi Ecologici ha quindi provveduto a riprogrammare tutto in ambiente Microsoft .Net. Il lavoro ha coinvolto circa vent’anni di dati memorizzati e oltre mezzo milione di righe per tabella. Definite le opportune priorità, il lavoro è partito dal comparto spurghi perché era quello dove c’erano le criticità maggiori e il margine di miglioramento più immediato. In precedenza, il flusso di lavoro era gestito in modalità cartacea, mediante la compilazione da parte degli operatori di fogli il cui contenuto, una volta rientrati in sede, veniva inserito nel sistema. Un sistema che, fra l’altro, non era concepito per essere connesso ai device mobili. Su questo versante, è stato pertanto necessario realizzare un’interfaccia di front-end installabile su tutti i dispositivi in dotazione al personale come Progressive Web App (Pwa).

Oggi il nuovo software che gestisce i processi aziendali, che potrebbe essere paragonato a un Crm, si basa su pCode, un framework sviluppato da Project Informatica e integrato nativamente con Microsoft Azure, di cui utilizza una serie di servizi, tra cui IoT Hub per tutta la raccolta e la gestione dei dati. È costituito da un’interfaccia desktop e da una mobile tra loro interconnesse: la prima è quella utilizzata negli uffici, la seconda è impiegata dagli operatori sul campo. Il software Digifran, sia desktop che Pwa, a oggi gestisce le mission del comparto spurghi, le manutenzioni degli automezzi, il laboratorio con i test di analisi, i documenti relativi ai dipendenti e all’azienda con relativo scadenzario, le mission del comparto trasporti, le offerte e gli abbonamenti.

La componente Internet of Things vede anche il collegamento a dei dispositivi montati sugli automezzi, centrifughe e autocisterne, e permette di raccogliere e storicizzare parametri di processo, segnalare in tempo reale diversi indicatori quali il livello dell’acqua o lo stoccaggio per lo scarico dei reflui. Un altro ambito di applicazione dell’IoT è stato implementato nella nuova sede di Franchini che si estende su 34mila metri quadrati, di cui 6mila coperti.

Ora con la domotica, è possibile monitorare in qualsiasi momento lo stato degli interruttori delle luci e dei sistemi antincendio e antintrusione, il funzionamento dei sistemi di raffrescamento e di riscaldamento, i varchi d’ingresso a cui si accede in alcuni casi tramite un Qr code giornaliero che può essere letto sugli smartphone del personale. Ulteriori integrazioni riguardano la pompa di gasolio interna a cui si può attingere leggendo il codice a barre con il proprio cellulare e il sistema di stoccaggio interno per i reflui: “Digifran è diventato un esoscheletro digitale che non viola la privacy e le competenze del singolo utente, perché abbiamo digitalizzato i nostri processi senza svilire la risorsa umana con le sue capacità: il digitale diviene così uno strumento utile per affiancare, supportare e coadiuvare la risorsa umana nelle attività giornaliere sia negli uffici sia nella esecuzione dei servizi sul campo in tutte le varie attività che portiamo avanti”, rimarca Andrea Franchini.

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