Immagine generata con l'AI
Le piccole e medie imprese rappresentano la spina dorsale dell'economia italiana, contribuendo a circa il 70% del valore aggiunto e all’80% dell'occupazione. Tuttavia, queste realtà imprenditoriali hanno esigenze finanziarie sempre più specifiche, che richiedono soluzioni bancarie moderne, personalizzate e facilmente accessibili. Per gli istituti tradizionali, soddisfare queste necessità significa affrontare una doppia sfida, ovvero innovare l’offerta di prodotti e ottimizzare i canali di accesso ai servizi.
Le Pmi, infatti, non cercano più servizi bancari standard. Oggi più che mai, queste realtà necessitano di soluzioni personalizzate e accessibili in tempo reale, contestualizzate al momento esatto della necessità.
In un contesto sempre più competitivo, permeato dall’ascesa delle neo-banche, gli istituti tradizionali devono modernizzare la loro offerta digitale per restare rilevanti. Peraltro, se le realtà native digitali possono offrono esperienze avanzate, i brand storici mantengono un vantaggio strategico, ovvero la presenza sul territorio. Inoltre, questi ultimi possono disporre di un portafoglio più ampio di prodotti finanziari e distinguersi per un approccio più umano, grazie alla disponibilità di interlocutori reali, che offrono supporto e consulenza personalizzati. Integrando queste forze con piattaforme digitali moderne, le banche possono diventare un punto di riferimento per le Pmi, offrendo non solo servizi finanziari, ma anche soluzioni a valore aggiunto.
Alessandro Fragapane, country manager di Backbase in Italia.
Purtroppo, molte banche continuano a utilizzare applicazioni obsolete, non user-friendly e incapaci di supportare customer experience così diversificate. Questo gap deriva spesso da una scarsa consapevolezza sui progressi tecnologici recenti, che hanno reso i sistemi di backend tradizionali più integrabili con soluzioni di customer engagement. Infatti, le moderne piattaforme di orchestrazione possono integrarsi facilmente con le infrastrutture esistenti. Adottando un approccio modulare e orientato ai microservizi, le banche possono aggiornare gradualmente i loro processi, riducendo rischi e costi e accelerando la transizione verso un’esperienza digitale avanzata.
Le piattaforme di engagement banking, ad esempio, permettono alle banche di creare customer journey su misura, massimizzando la soddisfazione e il valore per il cliente. Questo approccio consente alle imprese di concentrarsi sul proprio sviluppo, mentre le banche si occupano di semplificare e potenziare l’esperienza finanziaria.
Una delle principali sfide per le Pmi è sicuramente l’accesso al credito. Le banche possono rispondere a questa necessità sviluppando processi digitali end-to-end che, dalla richiesta alla delibera, riducono tempi e costi. Questo modello, simile a quello delle fintech, garantisce un’esperienza di prestito fluida e veloce.
Un approccio omnicanale, in questo caso più che mai, è fondamentale, poiché i clienti devono poter avviare un’operazione tramite l’app mobile, portarla avanti sul web o concluderla in filiale, mantenendo coerenza e fluidità. Questo non solo semplifica il percorso dell’utente, ma aumenta il coinvolgimento e garantisce un’esperienza di alta qualità.
L’innovazione digitale non deve ovviamente limitarsi al credito. Le banche possono ampliare la loro offerta includendo servizi di cash management, investimento e consulenza personalizzata, aiutando così le Pmi a crescere e a competere sui mercati internazionali.
Le banche tradizionali hanno, dunque, l'opportunità di trasformarsi in partner strategici per le piccole e medie imprese italiane. Integrando innovazione digitale e presenza sul territorio, possono offrire customer journey personalizzati e fluidi, migliorando l'efficienza e la soddisfazione dei clienti. Questo approccio non solo rafforzerà il legame con le imprese, ma contribuirà a creare un ecosistema finanziario più dinamico e competitivo, in grado di sostenere la crescita delle aziende.