Un recente studio condotto da Denodo ha rivelato che, sebbene oltre l'85% delle aziende italiane abbia pianificato la trasformazione digitale, solo il 20% ha completato il processo, attribuendo ai dati un ruolo primario nella definizione dei processi decisionali. I dati provengono dalla "360° Data Management Survey - La trasformazione Data-Driven delle aziende italiane", condotta su circa ottanta aziende italiane da maggio a novembre 2023.
Il 40% delle organizzazioni ha iniziato il percorso di trasformazione data-driven, mentre il 25% è ancora nella fase propedeutica. Solo il 15% ritiene la trasformazione incongruente con la propria realtà. Rispetto a un'indagine del 2022, il numero di aziende che hanno completato il percorso è aumentato solo dal 17% al 20%.
Le aziende affrontano sfide organizzative, culturali e tecnologiche che possono rallentare il processo di modernizzazione, con la dispersione dei dati e la cultura del possesso dei dati tra le principali difficoltà. Tuttavia, negli ultimi due anni, la mancanza di una struttura per la gestione dei dati riguarda un numero inferiore di aziende, passando dal 21% al 13% e indicando un maggiore riconoscimento dell'importanza dell'organizzazione.
La qualità e la governance dei dati, oltre alle competenze interne, sono considerati i pilastri della cultura data-driven. L'intelligenza artificiale emerge come un fattore chiave nella trasformazione aziendale, con il 25% delle aziende che intendono sfruttarla nel loro percorso di trasformazione. Rispetto alla quasi totale assenza dalla precedente indagine di due anni fa, oggi l’AI si sta affermando come abilitatore chiave nella gestione dei dati.