02/08/2021 di Redazione

Il digital journey delle macchine intelligenti

Goglio, azienda milanese specialista del packaging, ha migliorato la propria offerta di macchinari e servizi attraverso il cloud di Microsoft Azure.

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L’industria italiana si trasforma con il cloud e succede anche in un mondo come quello del packaging, un mondo molto concreto, fatto di materiali, forme, oggetti tangibili. Lo dimostra il caso di Goglio, un’azienda storica (nata addirittura a metà Ottocento) oggi diventata multinazonale all’avanguardia in fatto di tecnologie per il confezionamento dei prodotti alimentari e delle relative macchine. L’azienda conta 1.800 dipendenti e 14 stabilimenti tra Italia, resto d’Europa, Americhe e Asia, ma tutti i servizi IT vengono erogati centralmente dal nostro Paese e in particolare dal data center dell’headquarter di Daverio, in provincia di Varese. Ogni stabilimento ha comunque i suoi server dipartimentali, interconnessi e coordinati da sistemi Mes (Manufacturing Execution System). 

“Goglio ha cominciato dai mainframe”, racconta Paolo Carabelli, responsabile Infrastrutture Ict e digital transformation della multinazionale, “e negli anni si è guadagnata più di un primato tecnologico, arrivando in tempi recenti a iniziare la transizione verso il cloud. Questa inclinazione per la tecnologia ci ha portati a offrire servizi ad alto valore aggiunto sia al nostro interno sia verso i nostri clienti”.

In anni recenti Goglio ha adottato nuove tecnologie per soddisfare le mutate esigenze della clientela (come per esempio la richiesta di avere contratti di servizi a efficienza garantita). L’uso del cloud è stato introdotto per la prima volta nel 2016 per rendere più flessibile, scalabile ed economica l’offerta di servizi, e tre anni dopo è partito un progetto di rinnovamento delle infrastrutture.  “Avevamo in mente un modello decisamente disruptive per il nostro settore”, spiega Carabelli, “che si avvicinava molto al pay per performance, ancora più focalizzato sui servizi. Per realizzarlo, avevamo bisogno di tecnologie nuove come intelligenza artificiale e Big Data, e ci serviva quindi un substrato potente, sicuro e flessibile, che noi avevamo già in precedenza individuato nel cloud, inizialmente nella variante ibrida”. 

Con il progetto “Mind” (Machine Insight Data) l’azienda ha puntato a rendere più intelligenti e connesse le proprie macchine, per ricavarne dati e insight su cui poi costruire servizi a valore aggiunto. A tal fine, era necessaria una solida base infrastrutturale per le attività di calcolo e per la connettività Internet of Things. Goglio ha quindi deciso di abbandonare il precedente fornitore cloud in favore di Microsoft, attratta dalla completezza dell’offerta di Azure: non soltanto risorse di calcolo, ma anche intelligenza artificiale e connettività IoT. Lavorando a quattro mani con Insight Technology Solutions, l’azienda ha condotto un’analisi delle esigenze e delle alternative disponibili sul mercato, per poi passare alla fase di dimensionamento e implementazione delle soluzioni. 

La migrazione sulla piattaforma Azure (su data center situati in territorio europeo, per soddisfare i requisiti del Gdpr) è stata eseguita senza disagi con gli impianti in produzione e con un parco molto esteso di macchine connesse già presente. Il progetto Mind ha subito fruttato benefici evidenti: in media, una macchina connessa evidenzia prestazioni superiori del 20% rispetto a una stand-alone, e downtime ridotti del 95%. Merito dell’analisi dei dati, che consente una regolazione ottimale delle macchine e una manutenzione proattiva. 

Attraverso Azure Cognitive Services e Azure BOT QnA sono stati realizzati programmi automatizzati per la gestione dei macchinari. La soluzione permette ai clienti di confrontare facilmente, nel totale rispetto della privacy dei dati, le performance delle proprie macchine per il confezionamento con quelle di altri, scegliendo le soluzioni tecnologiche e i livelli di servizio più rispondenti alla proprie esigenze. Goglio utilizza anche Active Directory per la gestione degli accessi con single-sign-on, e un’altra tecnologia di Microsoft per lo streaming video (utile per mostrare ai clienti e fasi di pre collaudo dei macchinari). Tutto il front-end della soluzione Mind viene sviluppato con il motore di orchestrazione Kubernetes, anche questo in ambiente Azure. Nel 2020 Goglio ha raddoppiato il parco installato e altrettanto conta di fare quest’anno.

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