06/12/2021 di Roberto Bonino

La tecnologia di Lenovo scende in campo a fianco dell’Inter

I vincitori dell’ultimo scudetto in Serie A fanno ampia leva su un’infrastruttura avanzata di server e storage per analizzare le prestazioni dei giocatori e gestire il volume di dati multimediali, poi messo a disposizione della tifoseria.

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Dietro i successi dell’Inter non c’è solo il lavoro dell’allenatore e dei giocatori, ma anche l’apporto di uno staff tecnico, che fa notevole leva sull’utilizzo della tecnologia. La società nerazzurra non solo veste maglie sponsorizzate da Lenovo, ma con il vendor ha avviato una collaborazione che l’ha portata ad adottare alcune delle soluzioni più avanzate per supportare il lavoro di tutte le squadre impegnate nei vari campionati (la Serie A maschile e femminile, oltre alle varie competizioni giovanili) e per gestire in modo innovativo il rapporto con la tifoseria.

Per conoscere meglio cosa si muove dietro le quinte tecnologiche di una società di calcio, abbiamo incontrato l’head of information system dei campioni d’Italia, Lorenzo Antognoli e Alessandro De Bartolo, amministratore delegato & country manager Infrastructure Solutions Group di Lenovo Italia.

Quali sono le peculiarità dell’It in un contesto così particolare?
ANTOGNOLI: La nostra attività si declina in tre ambiti distinti. Accanto a quello amministrativo, tipico di ogni azienda, lavoriamo a stretto contatto con gli staff tecnici per l’attività strettamente sportiva e ci occupiamo anche della produzione e distribuzione di contenuti multimediali indirizzati ai nostri fan. Per quanto riguarda il contesto strettamente calcistico, l’It fornisce strumenti a quella che viene definita Football Analysis, ovvero un insieme di processi di analisi delle performance individuali e collettive dei giocatori, che produce actionable insight di supporto soprattutto alla definizione dei programmi di allenamento e di preparazione alle partite. Diverse fonti contribuiscono alla generazione delle analisi, spaziando dalle registrazioni video ai dispositivi IoT utilizzati soprattutto negli allenamenti. Tutto confluisce in un repository, dove appositi algoritmi ci aiutano a mantenere i dati in qualità e arricchirli fino a comporre dei set di Kpi, che vengono messi a disposizione degli staff tecnici sotto forma di report, ma anche con formulazioni in linguaggio naturale. A questo si aggiunge il fatto che Inter possiede una media house, la cui funzione essenziale è amplificare quello che avviene sul campo di calcio ed estendere così oltre i 90 minuti l'esperienza del tifoso, soprattutto al di fuori dello stadio. La produzione media è estremamente ricca sia in termini di immagini che di video, per cui occorre un lavoro di analisi e arricchimento basato su metadati che rendano ogni singolo item facile da ricercare o raggruppare.

Quale infrastruttura serve per gestire dati così diversi per caratteristiche, peso e necessità di archiviazione?

DE BARTOLO: Dobbiamo necessariamente combinare alte capacità di calcolo e semplicità infrastrutturale, garantendo flessibilità tanto nella gestione quanto nell'evoluzione dell'infrastruttura. Per questo abbiamo implementato le soluzioni iperconvergenti ThinkAgile Hx, fra le più evolute della categoria. Per quanto riguarda la gestione dei dati, ci siamo orientati sui sistemi nel ThinkSystem Dm 7000 H, aperti al dialogo con componenti interne o esterne alla società, ma anche scalabili per sostenere il carico legato alla produzione media.

ANTOGNOLI: Per le nostre attività di marketing di contenuto, oggi disponiamo di oltre 50mila ore di video clip e più di un milione di immagini che risiedono sulle tecnologie Lenovo. La necessità di capacità cresce al ritmo di circa 1,5 Tb alla settimana e prevediamo di raggiungere rapidamente un volume totale superiore al petabyte.  Sul lato della produzione media, dobbiamo necessariamente rimanere on premise, perché le dimensioni dei singoli file non si prestano a trasferimenti in maniera nativa verso cloud, mentre i sistemi devono risiedere in prossimità del luogo di produzione dei contenuti.

Lenovo, sponsor e partner tecnologico di Inter Fc

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Quali tecnologie vi aiutano a elaborare grandi quantità di dati e come questi vengono restituiti in modo comprensibile a chi li deve utilizzare?
ANTOGNOLI: L'ingestione avviene da fonti eterogenee sia di tipo esterno che interno con granularità differenti. Questa massa confluisce verso lo storage, dove al momento è ospitato un datawarehouse, ma in prospettiva pensiamo di evolvere verso un data lake. Qui, con il lavoro di un data scientist e il supporto del machine learning, i dati vengono arricchiti per dedurne dei Kpi, poi inseriti in sistemi di reportistica distribuiti sui tablet dello staff tecnico. Sul versante marketing, per la componente multimediale, disponiamo di un media asset management, che raccoglie direttamente ciò che arriva dai dispositivi di cattura di immagini e video. L’interazione con l’intelligenza artificiale ci consente di realizzare un tagging automatico utile per far sì che ogni file sia facilmente ricercabile per situazioni di gioco, giocatore, elementi grafici di vario tipo.

Qual è il ruolo del fornitore di infrastruttura e fino a che punto si estende anche a un supporto consulenziale sui progetti?
DE BARTOLO: Questo secondo aspetto è certamente importante e caratterizzante per noi, ma soprattutto ci preoccupiamo di guardare al futuro, individuando come applicare le nuove tecnologie che sviluppiamo su clienti come Inter. Un esempio potrebbe essere quello delle modalità di applicazione dell'intelligenza artificiale o come migliorare l'utilizzo dell’edge computing. Poter lavorare nella logica dell’everything-you-need-as-a-service, consente di essere meno vincolati alla pura scelta tecnologica, per ragionare invece congiuntamente sul raggiungimento degli obiettivi applicativi e di business.

Quali sono le evoluzioni in programma e le nuove frontiere di maggior interesse?
ANTOGNOLI: Sicuramente stiamo valutando l'ipotesi di utilizzare tecnologie edge per avvicinarci a un obiettivo di Real time analytics nell'area sportiva, portando il più possibile la tecnologia in campo. Stiamo ragionando anche su una collaborazione sul fronte dell'intelligenza artificiale. Oggi siamo nelle condizioni in cui il machine learning ci aiuta a definire bene determinate situazioni e predirne altre, ma ci sono margini per poter acquisire informazioni anche su aspetti fin qui meno considerati, per fornire informazioni più complete sulle dinamiche del campo.

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