19/12/2024 di Redazione

Italia ancora nelle retrovie per la digitalizzazione delle Pmi

Lo studio “Sme Digital Growth IndeX 2024”, prodotto da Webidoo Insight Lab, colloca il nostro Paese al 21mo posto su 27. Da migliorare soprattutto uso dell’e-commerce, competenze digitali e sfruttamento dell’AI.

Immagine generata con l'AI

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Non solo non si fanno passi avanti in Italia nel processo di digitalizzazione delle Pmi, ma addirittura la situazione, in rapporto al resto d’Europa, sembra peggiorare. È quanto emerge dall’edizione 2024 del report “Sme Digital Growth IndeX 2024 – Driving EU Business Growth Through Digital Transformation”, prodotto da Webidoo Insight Lab. Evidenziando i cambiamenti rispetto al 2023, lo studio certifica come il nostro Paese sia sceso dal 19mo al 21mo posto con un punteggio del 36,1%, inferiore alla media Ue del 40,2.

La classifica è guidata dalla Danimarca con il 63,4%, seguita da Malta (60,1%) e Svezia (59,2%). In fondo si collocano Romania (23,5%), Bulgaria (24,6%) e Slovacchia (31,5%). Lo Sme Digital Growth IndeX misura cinque dimensioni chiave della digitalizzazione: presenza digitale, commercio digitale, infrastruttura tecnologica, ricerca/innovazione e competenze digitali. Nel 2024, il valore medio Ue è salito dal 38,5% al 40,2%.

Diverse sono le aree critiche in Italia. Per esempio, solo il 18,5% delle imprese utilizza l’e-commerce, contro la media Ue del 22,2%. Il commercio transfrontaliero è al 7,3%. Inoltre, sulle competenze digitali, il punteggio raccolto è del 26%, sotto la media Ue del 33%. Finlandia (44%) e Danimarca (52%) rappresentano modelli di eccellenza. Si può aggiungere come appena il 4,7% delle imprese italiane integri l’intelligenza artificiale, rispetto al 7,4% medio dell’Unione Europea.

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Meglio vanno le cose in termini di presenza digitale, visto che il 27,8% delle Pmi nostrane utilizza la pubblicità online, in linea con il resto dell’Ue (27,9%), mentre lo sfruttamento dei social media è al 54,8%, contro il 58,1% della media Ue. Da notare l’ottavo posto per Pmi che utilizzano il cloud computing e il decimo nei data analytics.

Tra i progressi più rilevanti, l’Ungheria è passata dal 23° al 15° posto grazie a miglioramenti nell’e-commerce e nelle infrastrutture tecnologiche. La Francia, invece, è scesa dal 20° al 24° posto per rallentamenti nel commercio digitale e nelle competenze.

Il report approfondisce anche il tema dell’export digitale, evidenziando le opportunità per le Pmi europee. Secondo uno studio di Alibaba.com, il 74% delle imprese prevede un aumento delle vendite internazionali nel 2024. Le principali leve identificate sono le strategie di vendita online (36%), le partnership (18%) e le tendenze di mercato favorevoli (16%). I dati confermano l’importanza del commercio e della presenza digitale per stimolare le esportazioni. L’uso dei marketplace e degli strumenti digitali emerge come fattore strategico per espandere la portata globale delle Pmi.

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