22/03/2023 di Redazione

La medicina predittiva passa per i gemelli digitali e biologici

Ha preso il via il progetto D34Health, coordinato dall’Università di Roma-La Sapienza e finanziato grazie al Piano nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr. L’obiettivo è lo sviluppo di nuove soluzioni per diagnosi, monitoraggio e terapia per alcune forme di tumore, sclerosi multipla e diabete.

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È stato lanciato ufficialmente a Roma il progetto Digital Driven Diagnostics, prognostics, and therapeutics for (4) sustainable Health care, in breve D34Health, finanziato grazie al Piano nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr e destinato a iniziative di ricerca per tecnologie e traiettorie innovative in ambito sanitario e assistenziale.

A capo dell’iniziativa troviamo l’Università di Roma-La Sapienza, mentre per il coordinamento è stata appositamente creata la Fondazione D34Health. L’obiettivo di fondo è lo sviluppo di nuove soluzioni per diagnosi, monitoraggio e terapia di cinque patologie di riferimento, ovvero tumore del colon, tumori del fegato e del dotto biliare, tumore del sistema nervoso centrale, diabete di tipo uno e sclerosi multipla.

Attraverso un approccio di data mining, i ricercatori svilupperanno modelli digitali e biologici per lo studio delle patologie, ovvero digital twin dei pazienti e gemelli biologici di organi o tessuti. “Gemelli” perché saranno creati con caratteristiche il più possibile sovrapponibili a quelle dei pazienti, per essere utilizzati in test di ampia gamma che forniranno risultati affidabili senza il ricorso alla sperimentazione animale. Tali modelli saranno sviluppati partendo dalla raccolta dei dati sanitari da un ampio numero di casi e da diversi ospedali, che verranno quindi analizzati attraverso algoritmi di intelligenza artificiale e integrati con dati raccolti attraverso tecnologie innovative come dispositivi indossabili, sensori e organ-on-chip.

Il progetto è basato sulla cooperazione e integrazione delle competenze di diversi attori pubblici e privati. La Fondazione nata per coordinarlo è infatti composta da 28 partner tra università pubbliche e private, istituti di ricerca e imprese, e svolge attività di potenziamento della ricerca sulle tecnologie digitali in ambito sanitario, attraverso un sofisticato processo di data mining, al fine di migliorare diagnosi, monitoraggio e cure.

Tra i membri fondatori dell’hub c’è anche il Politecnico di Torino, che coordina, insieme al Consiglio Nazionale delle Ricerche-Cnr, all’Ospedale San Raffaele, all’Università di Torino e all’Irccs di Candiolo, lo Spoke numero 4 del progetto, denominato “Modelli biologici e bioingegnerizzati in vitro”. In questo contesto, si punta alla creazione di “Tecnologie indossabili, sensori e biomarcatori” per i modelli biologici, mettendo a disposizione le proprie competenze tecniche e tecnologiche per lo sviluppo, la sperimentazione e la validazione dei modelli biologici. L’Università di Torino coordinerà lo sviluppo dei modelli biologici di malattia nello spoke 4, anche attraverso l’uso delle sue banche dei tessuti e parteciperà allo spoke 1 sui “Casi d’uso clinici e nuovi modelli di cura supportati dall’intelligenza artificiale”, coordinato dall’Università di Milano.

Il budget totale del progetto D34Health è pari a 126,5 milioni di euro, di cui il Politecnico di Torino avrà a disposizione 15,87 milioni di euro e l’Università di Torino 4,3 milioni di euro.

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